Oggi parte a Bolzano la conferenza ILIAS 2007. Interessante il programma con la key-note speech affidata a Teemu Arina (apprezzati i suoi contributi a Bolzano 07 e all’EDEN Conference di Napoli a giugno).
Si parte sotto un cielo grigio con un centinaio di partecipanti, numerosi provenienti da Austria, Germania e Svizzera.
Mi soffermo sulla presentazione fatta dal team di sviluppo di ILIAS, università di Colonia, sul web 2.0 e le sue implicazioni per lo sviluppo del lms ILIAS.
Già nel titolo un certo scetticismo sul 2.0: WEB 2.0 and eLEARNING: HOPE OR HYPE?
Ho colto una una urgenza degli sviluppatori di misurarsi con le tematiche del 2.0, anche sotto la spinta dei clienti della piattaforma.
Certa, e giustificata, anche la preoccupazione di non portare ad obsolescenza il proprio prodotto.
Se non mi sono perso qualcosa, il riallineamento di ILIAS al 2.0 dovrebbe consistere in:
- rendere possibile una valutazione da parte degli utenti dei materiali pubblicati sulla piattaforma;
- rendere possibile la pubblicazione di videocast e podcast;
- integrare un WIKI via patch;
- rinforzare il già evoluto sistema di ruoli e diritti per personalizzare al massimo le modalità di accesso;
- integrazioni con funzioni esterne
- utilizzo di feed web.
Un mio commento:
Non vedo perchè un LMS debba rincorrere gli strumenti del 2.0. volendoli, addirittura, integrare. Per quanto si faccia, si sarà sempre in ritardo sulle nuove soluzioni. Meglio uscire dall’LMS e lavorare in un blog, in un wiki,…
Inoltre, la filosofia del 2.0 (apertura, libertà) è l’opposto di quella di un LMS (chiusura, controllo).
La morte delle piattaforme è stata sancita dall’avvento degli strumenti 2.0.
A Milano mi pare dicano: “Ofelè, fa el tu mestiè” (più o meno, i milanesi mi scusino).
LMS, fa il tuo mestiere che altre cose le fanno meglio altri strumenti.
Probabilmente la logica di un sistema multi-tool disturba, non rassicura, crea confusione. Meglio uno strumento monolitico, chiuso, in cui tutto si può controllare.
Credo sarebbe meglio che i soldi spesi per integrazioni e sviluppi senza senso e nel medio periodo, perdenti, fossero devoluti a miglior causa.
Gianni, hai toccato un punto critico, sul quale si discute in rete da anni, sull’opportunità o meno di continuare a usare questi “omologhi della classe reale” che sono gli LMS.
Ricorderai forse l’intervento di Oleg Liber a Bolzano..
Mi piace segnalare un paio di risorse sul tema: un post di Leigh Blackall dell’anno scorso, dal titolo più che significativo.. e un simpatico grafico che cito spesso e che ricorda come non si possano aggiungere all’infinito nuove funzioni dentro un qualunque sistema…
Grazie per il commento, Antonio. E per le risorse che mi segnali. Preziose per il workshop di oggi pomeriggio su Orientamenti e disorientamenti
Gianni