Condividendo la preoccupazione di alcuni insegnanti con cui sto lavorando per la limitata efficacia delle attività didattiche “normali” mi sono trovato a riflettere su come apprendiamo nella vita di tutti i giorni, su come, cioè cerchiamo di sviluppare le conoscenze e le competenze che ci servono per “performare” al meglio nei nostri compiti professionali, sociali, personali.
Questo un primo risultato della riflessione: a fronte di una situazione da affrontare, di un problema da risolvere, per acquisire le necessarie informazioni, conoscenze, competenze, abilità (elenco disordinato, un auto-brainstorming) :
– esploriamo la nostra biblioteca personale alla ricerca di informazioni
– acquistando qualche nuovo libro di cui utilizziamo anche solo qualche pagina
– chiediamo informazioni a qualche persona a noi vicina (amico, collega di lavoro …)
– contattiamo una persona che riteniamo essere “esperta” sull’argomento
– ricontattiamo qualche vecchio insegnante
– navighiamo in internet alla ricerca di siti dedicati al tema di nostro interesse
– aderiamo a qualche “comunità” virtuale spesso in modo passivo e, qualche volta, partecipando alle discussioni
– discutiamo, ci confrontiamo, ci opponiamo,
– difendiamo le nostre idee ma le cambiamo di fronte ad evidenze che mettono in luce contraddizioni
– riflettiamo su quanto facciamo, sugli errori nostri e su quelli di altri
– osserviamo l’azione di altre persone e l’esito della stessa interrogandoci sul perchè del successo o del fallimento
– proviamo, sbagliamo, riproviamo
– miglioriamo un poco alla volta la nostra azione
Chi mi aiuta ad allungare la lista?