Un paio di slogan mi sono cari: “Oltre l’e-learning” e “Oltre i Learning Object”. Per argomentare il primo ho già scritto un paio di anni fa ; sul secondo ho presentato un paper a Bolzano 07 (qui solo in draft oppure le slide) .
In sostanza, la mia idea è che i così detti “Learning Object” siano uno strumento ed un concetto non ergonomici dal punto di vista cognitivo (Jonassen dice che si tratta di un ossimoro, una formulazione linguistica che contiene un concetto ed il suo opposto).
Le argomentazioni sono tante riconducibili alla considerazione che i processi di apprendimento sono imprevedibili, destrutturati, aperti mente un LO è rigido, strutturato, chiuso, uguale per tutti.
La mia riflessione e la mia pratica mi hanno portato a proporre (e ad usare) un approccio per “attività di apprendimento” già presentato brevemente in precedenza su questo blog.
Svilupperò più compiutamente la riflessione nel paper che sarà pubblicato negli atti del convegno.
La mia riflessione trova alcune applicazioni nel Progetto Pionieri.
Carissimo
ho letto con molta attenzione tutti i materiali selezionati e concordo con molti dei commenti…mi occupo da qualche anno di nuovi media per l’apprendimento e sono sempre più consapevole della distanza della nostra scuola da tutto ciò. E del tentativo – riuscito – di allontanare la grande massa degli insegnanti da ciò che può essere l’idea di insegnare con quanto possa meglio mettersi a servizio dell’apprendimento. Per esser chiari, c’è un salto immenso tra le teorie e le riflessioni pur ottime e le pratiche didattiche. Io che sto con un piede di qua (accademia) ed uno di là (scuola) ci arrivo, ma sento che cresce l’avversità verso tutto questo. Altro che oltre i LO, qui siamo ancora oltre il libro (o gli appunti…). Poi, ma questa è una mia allergia, non considero i LO la panacea di tutto. Ma qualcosa possono fare, in determinati tipi di apprendimento più mnemonico-meccanico, ginnico come dico io. Oppure potrebbero servire meglio la lezione frontale (orrenda anche questa? ma, secondo me, proprio i costruttivisti ci insegnano a situare la didattica, ed io lo faccio a 360 gradi, con tutti gli strumenti possibili) se solo fossero più multimediali…
Interessante la critica alle piattaforme. Io, personalmente, mi sto orientando verso ambienti di socialnetwork, tipo NING.
A presto
Daniele Barca daniele.barca@alice.it
… certo un approccio non dogmatico ed eclettico all’uso delle tecnologie sono convinto sia la soluzione “giusta”. Citando un antico adagio americano, ho messo come didascalia alla pagina di accesso agli strumenti di Pionieri (www.copernicus-bz-pionieri.it)la frase “se hai solo un martello, vedi chiodi dappertutto”.
Bene gli ambienti di social-network. Bene, anche, le piattaforme …se non sono il tutto e se non si usano solo per distribuire contenuti …..
L’unica critica convinta ai LO riguarda i loro costi. Certo, organizzare i contenuti in formato multimediale rende più accattivante anche una bibbia di parole, ma non sta qui il valore aggiunto. Preferisco spendere i pochi soldi che ho a disposizione in sviluppo e supporto didattico.
Certo, l’industria informatica non è d’accordo con questa affermazione.
Già … l’industria e l’informatica
Carissimo, il vero problema, a mio parere, è la prospettiva a breve o a lungo termine. A lungo va fatto il ragionamento che imposti tu, di sviluppo e supporto didattico. A breve, viste le molteplici variabili di analfabetismo dei media moderni (non solo dei PC) e di condizioni professionali, vanno previste a mio parere diverse pietanze, a seconda delle condizioni dei denti di chi le mangierà. Il prodotto cotto e mangiato (ma, attenzione, di qualità, non le sequenze testuali…) può essere utile per chi non ha voglia e tempo di cimentarsi con tutta sta tecnologia…il prodotto cotto va bene per chi ha entusiasmo e voglia di iniziare, il crudo per chi è già avanti (ma sono pochi in proporzione). Del resto come si adotta oggi un libro di testo? si sceglie quello che mi risolve più problemi, che (io insegno lettere) ha i testi più comprensibili per gli studenti, i test, i commenti più chiari, ecc. insomma, quello che offre più servizi…vabbè, avremo modo di scambiare idee! Per l’esperienza che ho, industria ed informatica sanno poco di scuola…uno stage di una settimana in una prima del professionale forse li spingerebbe ad una maggior fantasia. Ci vorrebbero i realizzatori di videogame…