Pare che la nostra scuola, anche quella del futuro prossimo, sarà caratterizzata da una didattica per competenze come superamento della didattica trasmissiva e centrata sui contenuti.

Ottimo approccio, degno dell’Oscar delle buone intenzioni. Facendo finta di credere che prima o poi si passerà alla pratica, andrebbe chiarito cosa si intenda per “competenza” e compreso fino in fondo il suo significato.

Sono anni che mi occupo di competenze; le ultime applicazioni le ho fatte alcuni anni usando il modello della Functional Analysis posto alla base dell’esteso approccio inglese delle NVQs. Abbiamo lavorato nei settori dell’automeccanica, delle professioni socio-sanitarie ed in quello del management delle delocalizzazioni.

La vera utilità che l’approccio ci ha dato è quello di usare la “competenza professionale” come attrattore della didattica; assai limitata l’utilità nella prospettiva della certificazione della competenza (il vero motivo per cui lo avevamo fatto ….).

Credo, quindi, che nella prospettiva ministeriale della “didattica per competenza” si possa essere nella strada giusta.

Nel frattempo ho affinato la mia visione di “competenza” e l’approccio che ora mi convince di più è quello del francese Guy Le Boterf perché, oltre ad essere ben concepito e senza quelle iper-semplificazioni che, riducendo la complessità, snaturano il fenomeno, ha il pregio di offrire poche e ben focalizzate indicazioni per chi vuole operare nella scuola.

Questa la mia comprensione dell’approccio di Le Boterf (ho lavorato con lui nel 2002 alla Provincia di Firenze, in un progetto guidato da Mario Zoccatelli):

La competenza professionale va vista come la capacità di attivare e di combinare risorse in un contesto definito.

Le implicazioni di questa definizione sono che attraverso la scuola e la formazione si dovrebbe:

  • favorire lo sviluppo di “risorse” (quali risorse?);
  • sviluppare la capacità di diagnosticare la situazione in cui le risorse devono essere utilizzate
  • allenare ad attivare le risorse necessarie ed a combinarle per il conseguimento dello scopo

Correlata con il concetto di “competenza” Le Boterf ha offerto un meraviglioso paradigma sullo sviluppo e sul mantenimento della stessa: quello di “navigazione professionale”.

Guy afferma che si dovrebbe assumere un “bersaglio di professionalizzazione” come punto d’arrivo e si dovrebbe “navigare” attraverso opportunità di professionalizzazione formali ed informali, individuali e collaborativi …………

Approfondimenti sul modello, i libri di Le Boterf indicati qui a lato nella sezione “Dalla mia biblioteca”

Riferendomi a questo approccio ho messo a punto un modello concettuale da usare nella formazione professionale. Lo presenterò e lo discuterò in prossimi post.

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