Volevo digitare “storia” ma poi ho optato per “cronaca”, dato il periodo davvero breve di questa avventura. Breve ma sufficiente a decretare alcuni giudizi su cosa sia utile e cosa no, cosa dia un valore aggiunto e cosa sia una mera sostituzione dell’analogico con il digitale. Questa mia personale ricostruzione è frutto di una attenta osservazione partecipata della scena internazionale, di mie riflessioni ed esperienze, di confronti con altri colleghi e con le loro esperienze. E’ frutto, anche, di un forte interesse per le tecnologie nella didattica ma, anche, di approccio critico e selettivo.

Innanzitutto possiamo identificare due macro-funzioni di utilizzo:

  1. il supporto organizzatvo-logistico alle attività didattiche (iscrizioni, comunicazioni, sviluppo e gestione contenuti, organizzazione delle attività, …..)
  2. l’intervento diretto ed intenzionale nei processi di apprendimento (cognitive tools, simulazioni, numerose learning strategies – cognitive fexibilty hypertexts – ecc.. )

Nell’ambito della prima funzione non siamo in un contesto “educativo” o “didattico” se non per la parte che riguarda l’esecuzione di tutte le procedure organizzative legate alle attività formative e per la messa a disposizione degli ambienti (aule, laboratori, ecc..) in cui si svolgeranno le attività didattiche. Questa NON è una funzione didattica.

Con la seconda funzione si entra nel merito delle attività didattiche, nei processi di insegnamento e di apprendimento; si ha a che fare con le attività che si svolgono in aula.

E’ evidente come le pratiche che si volgono a supporto di queste due funzioni siano profondamente differenti in quanto a scopo, competenza, contenuto e strumenti.

Identifichiamo, anche, due macro-contesti di utilizzo:

  1. on-line learning (formazione a distanza supportata dalle tecnologie)
  2. in presenza (technology-enhanced – enriched – supported – augmented – learning)

Le tecnologie non sono usate solo per supportate, con strumenti evoluti, la Formazione a Distanza nelle forme dell’auto-apprendimento più o meno assistito; non sono usate solo per forme così dette “blended” (cui spesso si ricorre per porre rimedio alle fad di pessima qualità che si eroga; la fad “pura” se fatta bene, funziona), le tecnologie sono usate anche per migliorare i processi di apprendimento nelle “normali” attività in presenza che sono decisamente le prevalenti.

Prime lezioni:
a) tenere ben distinte le funzioni per le quali si usano le tecnologie;
b) considerare per le tecnologie anche la didattica d’aula non solo per quella a distanza

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