XY parla di LIM, lavagne interattive multimediali. Secondo l’autore le LIM si iniziano ad usare con una didattica matura (?). Si usano, infatti, come parte della (rap)presentazione didattica (il gioco grafico è suo). In questo senso le LIM possono essere considerate un attrezzo (di scena) forte. Ma superato l’entusiasmo iniziale cosa resta?
Non lo spiega se non dicendo che può sostenere la teatralitá della didattica (si, esattamente così) e che le LIM altro non sono che una periferica. Rimane, secondo me, la solita questione del loro valore specifico e, se possibile, aggiunto dello strumento. Non ho mai approfondito la questione ma spero che in letteratura qualcosa in più serio ci sia. Forse, se sul tema avesse parlato un homo zappiens al posto di un logorroico ed autocompiacciuto neopensionato, qualche idea fresca si sarebbe ascoltata.
Nicola Lettieri, Serious Games e formazione giuridica. Definire i SG la nuova frontiera della formazione mi sembra eccessivo. Meglio una delle tante ipotesi da verificare. Presenta Simulex, un ambiente sperimentale per la formazione giuridica basato sull’apprendimento per prove ed errori. Serio il suo approccio che lo porta ad interrogarsi quando il SG possa avere una sensatezza didattica.
F. Maiorano parla di una esperienza di apprendimento linguistico all’ICT Romanazzi di Bari (Istituto turistico) , presente la chiassosa classe della sperimentazione. E’ un progetto di didattica integrata di lingua e di informatica basato sul metodo del project work. Il prodotto è un portale promozionale della Puglia ad uso di turisti di lingua inglese. Altro portale da loro sviluppato è una guida online ad uso delle scolaresche per le visite d istruzione. Per gestire tutte questa attività, all’interno della scuola è stata attivata anche una Impresa formativa simulata, una agenzia di servizi turistici che gestisce sevizi di incoming con l’operativitá affida ad una cooperativa esterna. Un eccellente esempio di formazione contestualizzata e collegata al mondo del lavoro.

G. Loito dell’ITCS Calamandrei di Bari presenta un progetto di valorizzazione di un sito archeologico locale che è anche una opportunità per lo studio del patrimonio storico locale e per la costruzione di una identità culturale. L’attività si è evolutasi in onlus di archeoturismo.

 

Di Bitonto della facoltà di informatica dell’Università di Bari presenta un sistema per il calcolo degli eventi per l’apprendimento della storia. Si tratta di un metodo informatico per la rappresentazione della conoscenza in domini storici. Un sistema complesso che consente anche valutazioni qualitative.

 

P. Magillo, informatica dell’università di Genova presenta SoundWord, un applicativo che consente di trasformare parole in musica e viceversa. Usi?
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6 pensiero su “Didamatica 2008, ancora della seconda giornata”
  1. Ovviamente sono o.t., ma vorrei invitarti a commentare il mio post sull’albero dell’amicizia… a presto!

  2. Ciao Palmy, scusa ma non capisco a cosa ti riferisca. Magari mandami una mail .. Scusa. Gianni

  3. Nella mia scuola,abbiamo iniziato ad usare la lavagna interattiva multimediale da pochi mesi, su mia richiesta. Ho trovato alcune colleghe desiderose di sperimentarne l’utilizzo didattico e adesso siamo in tre ad avere iniziato.

    Difficile esprimere ancora un giudizio. Un vantaggio posso segnalarlo: il salvare una lezione e tenere memoria di un’intuizione felice o di un momento creativo, che possono capitare nel corso di un’attività educativa. In tal modo, si crea una specie di archivio di risorse al quale attingere con facilità.

    Sul lato dell’apprendimento degli allievi, dispongo di pochi dati per potere azzardare una valutazione. Indubbiamente, c’è da registrare un entusiasmo iniziale per la novità da parte degli allievi, che motiva ad una maggiore attenzione e partecipazione, ma…

  4. Annarita, grazie per il contributo e tienici aggiornati sulle evoluzioni. Penso che la questioni meriti un confronto. Che ne dici di attivare una discussione so Orientamenti & Disorientamenti? Chissà che non riusciamo a coinvolgere i colleghi/membri trentini che hanno installato alcune centinaia di LIM.

    Nel merito, vedi Annarita, le tecnologie hanno un grosso difetto: affascinano facilmente, soprattutto gli studenti, ma passata la fascinazione, cosa resta?

  5. Ok, Marco, per attivare la discussione. Dammi qualche giorno di tempo affinché rientri in sede e metta a posto alcuni impegni rimasti giacenti da tempo.

    La questione mi interessa in modo particolare.

    Per quanto riguarda il fascino delle tecnologie sugli studenti, hai pienamente ragione, ma tocca a noi trasformarlo in qualcosa di più, se ci riusciamo. Non credi?

    Nel caso dei blog didattici, mi sembra di poter affermare, a quasi un anno dalla sperimentazione, che siamo andati abbastanza al di là della mera fascinazione.

    I miei ragazzi arrivano a chiedermi: “Prof., ma non siamo rimasti un po’ indietro con l’aggiornamento dei blog?”
    oppure: “Prof., il teorema di Pitagora vogliamo trattarlo noi (Martina, Letizia, Miriam, Agnese e Marco), ma adesso vogliono scrivere il post anche Alice, Valentina, Marco G., Filippo, Thomas e Marco Z.)…allora proponiamo di allargare il gruppo per non scontentare nessuno…”

    Ecco, queste per me sono soddisfazioni perché a proporsi non sono solo i ragazzi più capaci, ma anche quelli con problemi di attenzione e di apprendimento.

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