Luciano Benadusi. Sociologia, Università La Sapienza, Roma.

Dopo aver parlato di crescita dei sistemi e dei saperi esperti, definisce l’Università un fortilizio della visione classica de sapere che é superata da tutti discorsi che oggi si stanno facendo a proposito dei nuovi media, del loro impatto sulla società e sui sistemi di sviluppo della conoscenza. L’università é il luogo dei chierici ma fuori ci sono i laici. L’università non ha più un ruolo egemonico nella produzione del sapere legittimo. In questo contesto l’università gioca un ruolo vetusto e diventano sempre più importanti i saperi pratici e quelli professionali. Chiude con lo slogan “dall’universitá alla multiversitá”.
In risposta al messaggio di allarme di Benadusi, Margiotta invita coloro che lavorano in Ibrid@menti a pensare una nuova università. Cose da poco …..

Pietro Barbetta psicologo dinamico ad orientamento sistemico (Bateson), Università di Bergamo
Buono l’esordio: il blogging non è una forma di deiezione
E, connettendosi ad alcune riflessioni fatte nella mattinata afferma che l’io è ostaggio dell’avatar alla condizione che esista un io…
Ed al proposito afferma che Il blog come l’avatar può ricostruire un io disperso. Come esempio dell’affermazione presenta un caso di persona psicotica che ha completato il proprio percorso di cura attraverso al scrittura di un blog questo che la ha aiuta a ricostruire la propria struttura identitaria.

Discussione finale

La Barbera a proposito della positività dell’avere a disposizione gratuitamente tanti strumenti in rete propone la seguente allegoria: “Non basta avere a disposizione gratuitamente un grande supermercato per fare una dieta corretta”. Corriamo il rischio di fare una grande abbuffata ….

Barbetta: Ci sono blog che rinforzano condotte devianti (anoressiche, pedofilii, …) I ragazzi usano una miriade di strumenti web senza alcuna consapevolezza.

Poetica la sintesi finale di Margiotta:
La blogosfera come multiverso in espansione; è uno spazio tempo di invenzione e verità che si utilizza al meglio riconfigurando pratiche e dinamiche. Un luogo dove ritorna il rumore della vita.

Quale conclusione trarre? Riprendendo quanto diceva Margiotta all’inizio (con Ibrid@menti siamo all’aurora, non montiamoci la testa) stiamo ad aspettare per vedere a cosa tutto questo lavoro servirà. Per ora gustiamoci il gusto della ricerca, del pensiero colto e raffinato, del fraseggio elegante.

Grazie al dio pluvio che con la sua insistenza mi ha obbligato a saltare la mia solita escursione ciclistica inchiodandomi davanti alla scrivania a riordinare carte ed appunti (anche di Ibrid@menti).

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Un pensiero su “Ibrid@menti, Benadusi, Barbetta, Margiotta ed amenità conclusive”
  1. wow
    è davvero splendida al tua capacità di sintesi.
    Una domanda diretta: ma cosa aspetti a postare su Ibridamenti me a fare ricerca con noi?
    Io ti aspetto
    Maddalena Mapelli

    :-))

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