Bene, ci sono andato. In una di quelle giornate uggiose ed afose che rendono Venezia una tra le più brutte città del mondo. Provare per credere. Dunque, Ibrid@menti (una idea che connette, a dirla con un relatore) é un progetto nato da una idea di Maddalena Mapelli ed istituzionalizzato presso l’unversitá di Venezia, Lettere e Filosofia con Umberto Margiotta.
Dal clima dell’evento, mi pare sia, anche, una festa tra persone che si incontrano in reale dopo tanta frequentazione virtuale. Una bella cosa.Prima parte sui primi 5 mesi di attivitá.
Umberto Margotta, prorettore dell’Università Ca Foscari di Venezia, dà in breve il senso di Ibrid@menti: un progetto per e sul pensare in rete; partecipare come e per pensare.
Ibrid@menti anche per identificare nuovi modelli di ricerca universitaria, come esperimento mentale per l innovazione universitaria. Ricerca di nuovi punti di approdo per la conoscenza. La sua introduzione è stata molto più ricca ma preso com’ero ad ascoltarla ho preso solo pochi appunti. Sorry ….
Maria Maddalena (madmapelli http://maddalenamapelli.splinder.com), promotrice ed animatrice di Ibrid@menti traccia le tematiche affrontate in questi primi mesi di attività nel blog a più mani: il pensare in rete, il fare ricerca in rete e sulla rete, l’ascesa dei blogger, l’arte della connessione nel virtuale (non prevedibile, non governabile), il blog come luogo in cui l’off si riverbera nell’on (l’identità reale e quella virtuale), l’identità digitale come specchio ed immagine riflessa (in senso psicanalitico), l’influenza dell’avatar nella scrittura. In Ibrid@menti la tematica del blogging viene traguardata da una pluralità di approcci: quello logico-riflessivo, quello semiologico, quello antropologico e quello psicologico e epsicodinamico.
Pasquale Esposito (eventounico http://eventounico.blog.kataweb.it/) parla di un suo esperimento su come l’avatar che ci si sceglie per rap-presentarsi nel blog influenzi il nostro modo di essere in rete: La conclusione? L’io ostaggio dell’avatar che diventa una maschera che non vuole nascondere ma rivelare le istanze presenti nell’ inconscio.
Dario Carta (evenevil http://evenevil.splinder.com/) parla del linguaggio delle immagini e delle emozioni in rete, dei confini tra on e off (l’identità in rete e quella fuori dalla rete), dei movimenti dal virtuale al reale. Conclusione: se di verità si vuole perlare, diciamo pure che si tratta di verità obliqua
Daniele Muriano (maledettamentebene http://maledettamentebene.splinder.com/) parla dell’ insostenibile leggerzza dell’ autore. Anche secondo lui la scrittura in rete è influenzata dall’avatar che ne influenza lo stile.
L’avatar (scopro che l’accento va sulla seconda a e non sulla prima) efficace influenza la phantasia, desta innamoramento, riempie il vuoto misterioso. La superficie del testo, la risonanza delle parole, il suono il ritmo. Il tempo dell’avatar è il presente.L’immagine–avatar non riproduce un ritratto del blogger-autore, restituisce l’effetto del percepito cioè l’aura affettiva colta da un ipotetico osservatore in presenza del phantasma generato dall’autore: ad esempio soggezione, sensualità ecc.
Emma Ciceri (emmart http://emmart.splinder.com). Definita “la donna delle mappe” avendo sviluppato tutta una serie di raffinate mappe mentali sui concetti trattati in Ibrid@menti e sulla struttura di un blog.
grazie davvero, ottimo resoconto.
bisogna che creiamno rete, eh…
a presto!