E’ un’immagine di cui sto abusando, sorry.
L’ho rubata anni fa dalla rivista Le Monde Education e ritrae un quadro presente nel Museo della Scuola di Caen, nord della Francia.
A fine ‘800 era stato chiesto a d esperti di varie tematiche di immaginare come sarebbe stato il loro contesto cent’anni dopo, agli inizi del 2000.
Ebbene, l’autore c’ha azzeccato in pieno.
Non solo per quanto riguarda il paradigma didattico ma anche per quanto riguarda l’uso delle tecnologie: le tecnologie insegnano allo studente al posto dell’insegnante; l‘insegnamento avviene per inoculazione, per inserimento diretto di una entità (il sapere, la conoscenza) nella mente degli studenti.
Lo avevano previsto più di 100 anni fa e sta puntualmente accadendo. Era destino che le cose andassero così.

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5 pensiero su “Apprendimento inoculativo”
  1. fenomenale Gianni!
    azzeccatissimo.
    *contenitore pieno –>travaso ai cervelli-contenitori*!
    oddio… e pure con l’immutata disposizione spaziale dei banchi!

    g

  2. Emanuela, si, il solito ottimista … Cos’altro si vede in giro (se si escludono le enclavi didattiche di insegnanti con passione e cervello?).
    Giovanna: nulla si crea e nulla si distrugge. Anche a scuola vale il principio di Lavoisier ma senza la seconda parte (tutto si trasforma).
    Ottimista?

  3. Gianni, senza la seconda parte, il principio di Lavoisier non è più il principio…di Lavoisier!;)

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