Che la scuola italiana sia mediocre lo dice (anche) la neo ministra della (pubblica?) istruzione, tale Gelmini. Quattro le mediocrità secondo la ministra:
- mediocre nell’erogazione
- mediocre nei compensi
- mediocre nei risultati
- mediocre nelle speranze
La mediocrità che più mi spaventa è l’ultima della lista: “mediocre nelle speranze”. Chi va a scuola non può che avere mediocri speranze per il proprio futuro visto quanto al scuola potrà loro dare.
Abbiamo, quindi, una scuola che ha anche ucciso il futuro delle nuove generazioni.
Mi domando, se la scuola non riesce a dare ai giovani, non dico una formazione che serva loro ma neppure la speranza che il futuro sarà pieno di possibilità, cosa ci sta a fare?
Già la società nel suo insieme ha fatto la sua parte per uccidere il futuro, adesso ci si mette anche la scuola che lo scopo di nutrire non solo le mente ma anche i cuori ha da sempre avuto?
Seconda riflessione sugli stipendi degli insegnanti: da sempre credo che due siano le figure centrali per il futuro di una società: i medici e gli insegnanti. I primi perché si preoccupano di tenere in vita (biologica) le persone e garantire, così, loro un futuro; i secondi perché si preoccupando di tenere in vita le persone dal punto di vista delle funzioni umane superiori: l’intelletto, il pensiero, la ragione, la sensibilità …..
Per i medici la situazione è abbastanza buona (anche se si deve assistere allo scandalo dei – colleghi – psicologi della mutua trattati passati “dirigenti” per grazia sindacale e con stipendi di 3 – 4000 €) ma per gli insegnanti siamo a livelli appena dignitosi.
Credo che agli insegnanti vada garantito uno stipendio adeguato ad un lavoro a tempo pieno (38 ore tutte passate a scuola) che attragga persone che vogliono fare l’insegnante perché è un mestiere che piace e sul quale ci si può mettere passione, non perché è un mestiere che lascia tanto tempo libero o in attesa di meglio.
– mediocre nelle speranze
La ministra non avrebbe dovuto dirlo!
Che le/i ministri ci aiutino a sperare!
quoto:
>>uno stipendio adeguato ad un lavoro a tempo pieno (38 ore tutte passate a scuola) che attragga persone che vogliono fare l’insegnante perchè è un mestiere che piace e sul quale ci si può mettere passione, non perchè è un mestiere che lascia tanto tempo libero o in attesa di meglio.
ciao Gianni
—
g.
Decisamente, la quarta della lista non doveva essere neanche lontanamente pensata.
Signora ministra, senza speranza per il futuro la scuola non ha da esistere neanche se fosse affogata di soldi…che non guastano intendiamoci…però…!
quoto:
(38 ore tutte passate a scuola)
più gli insegnanti stanno a scuola più incattiviscono. é meglio avere una contatto con gli studenti limitato ma di qualità. non parliamo poi del rapporto con i colleghi. Ci vuole una forza d’animo non indifferente per non farsi travolgere dalla banalità, credimi. (generalmente parlando, poi ci sono le eccezioni). Ma che c…o ci stanno a fare gli Ispettori se su 20 studenti se ne promuove 1? E’ come se all’ospedale entrassero 20 ammalati, 1 guarisce, 9 muoiono e gli altri 10 vanno presso una struttura privata.
Emanuela, quelli che citi sono i veri mali della scuola. Quando penso al tempo pieno per gli insegnanti non penso certamente a 30 ore di insegnamento; quelle che avete penso bastino ma ci sono tante altre attività, soprattutto di collaborazione tra colleghi, per una didattica interdisciplinare, per la progettazione, per la valutazione, per l’aggiornamento (anche tra pari) ecc….
Credo che fintanto che il lavoro “fuori dall’aula” non avrà pari dignità di quello “dentro” il lavoro dell’insegnante non sarà completamente valorizzato e l’insegnante stesso non potrà fare bene il proprio lavoro.
Ovvio che questo implica almeno la disponibilità di luoghi in cui lavorare ….
quoto:
ma ci sono tante altre attività, soprattutto di collaborazione tra colleghi, per una didattica interdisciplinare, per la progettazione, per la valutazione, per l’aggiornamento (anche tra pari) ecc….
questi spazi/tempi già ci sono, ma sai di cosa li hanno riempiti i nostri cervelloni (università e ministero)? Di scartoffie da compilare e di inutile e ridondante burocrazia che non lasciano nemmeno il tempo di parlare degli studenti (entità sfuggenti), ma solo del votificio che è diventata la scuola .
Emanuela, brava! Concreta ed essenziale…quoto il contenuto di entrambi i tuoi commenti.
mi era sfuggito questo post.
“Chi va a scuola non può che avere mediocri speranze per il proprio futuro visto quanto al scuola potrà loro dare.
Abbiamo, quindi, una scuola che ha anche ucciso il futuro delle nuove generazioni”.
Contento di questa tua affermazione, che noi ribadiamo da anni. Il futuro dei giovani al primo posto.
Contento anche di averti ritrovato in SQUOLA. Alla fine anche il web è piccolo ;->
Ciao!
concordo anche sul votificio ovviamente. sono restati solo i voti, e messi pure male. che tristezza enorme.