Se i “falsi” esperti sono quelli che cercano di risolvere problemi o fare cose semplicemente sulla base di qualche lettura fatta (è questa la mia lettura di tanti fallimenti di se-dicenti “esperti”), cosa caratterizza un “vero” esperto”?.
Ci viene in aiuto Guy Le Boterf, un grande delle “competenze” (ho avuto la fortunma di lavorare a Firenze ad una iniziativa dove c’è stato anche il suo preziosissimo contributo) che afferma che si può avere fiducia nell’esperto perchè:
• Non trascurerà niente di importante della situazione del cliente
• Non trascurerà niente di importante della situazione– problema
e del suo contesto
• Saprà far fronte all’incompletezza delle prescrizioni
• Saprà prendere delle iniziative pertinenti
• E’ aggiornato sullo « stato dell’arte » del mestiere
• Saprà spiegare perchè e come agisce
• Saprà apprendere dalla propria esperienza
• Saprà mobilizzare una rete professionale di risorse
• Rispetterà le regole etiche e deontologiche

Una mia personale convinzione sull’ “esperienza”: si può “fare esperienza” senza “avere esperienza”. Ciò succecde quando non si riesce a capitalizzare (anche e forse soprtattutto,riflettendo)l’esperienza che si fa. Credo ci siano persone destinate a rimanere “novizi” per tutta la vita a dispetto di quanto essi stessi credono e fannno credere

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