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Condivido qui una riflessione di Maria Serena Peterlin (http://notecellulari.splinder.com/post/22574549?93#cid-61607429) sulla “potenza” di un pensiero, di un progetto, riflessione che mi intriga perchè strettamente connessa con la “potenza” della rete, de social network. Afferma Maria Serena
La vitalità e l’energia di un pensiero o progetto non sono più legate solo al suo effetto e alla sua durata nel tempo, ma all’impatto immediato; questo innesca altre dinamiche che si diffondono moltiplicandosi e facendo rete; il pensiero è subito verificato, ma spesso anche potenziato. Meglio, no?
Aggiungo io: Il tema, pare e se ho capito bene, sia l’impatto immediatio di un pensiero, di un progetto. Certo, adesso che sono portato a pensarci, mi rendo conto che quello che MS chiama “impatto immediato” è la presa il pensiero, il progetto ha su chi lo legge tanto da indurlo a farsi carico di quel pensiero, di pensarlo a sua volta, di ri-pensarlo, di rielaborarlo, di riformularlo, di arricchirlo, di potenziarlo, di caricarlo di ulteriore energia, di innescare una reazione a catena, potremo dire una “reazione a rete” (perchè “catena evoca un processo lineare, “rete” uno interattivo senza un inizio ed una fine, con tanti “centri”, con tanti inizi e nessuna fine), di portare a tanti “pensieri” connessi e non più ad un solo pensiero. Di crere una rete non solo di pensieri e progetti ma una rete di persone. In questo modo abbiamo un pensiero-progetto sempre aperto, sempre vivo, sempre in crescita … Si, Maria Serana, ha prorio ragione, adesso che mi ci ha fatto pensare, il “valore” di un pensiero, di un progetto si può “misurare” anche nella sua capacità presa immediata, dalla sua capacità di innescare questi processi creativi, generativi. Un esmpio? L’ idea, sempre di MS, divenuta poi progetto, del “Giuramento di Ippocrate” per gli insegnanti su La scuola che funziona che, giusto per quantificare, sta coinvolgendo una ventina di persone che hanno “pensato” e condiviso quasi 200 (192, per la precisione, alle 07,51 del 29 aprile 2010) pensieri.
Grazie Gianni.
Un’interpretazione che valorizza la mia proposta di riflessione.
Certo, sono d’accordo.
Pensa che per l’eBookFest qualcuno (più di una persona) mi ha detto: “ma non è un po’ presto per annunciarlo?” – intendendo condividere su FB.
Però guarda guarda, chi è attento a queste dinamiche – non a caso Giorgio Jannis – coglie l’occasione del gruppo testi digitali su La scuola che funziona per chiedersi e chiederci: bene, c’è tempo, che si fa?
Con tutto quello che potenzialmente può derivarne.
fa parte del cambiamento paradigmatico a cui ci sta spingendo la Rete, e che evidentemente noi troviamo oggi molto "naturale": in un certo senso sta tramontando l'idea di progetto come la conoscevamo (con un percorso, con una durata, un impegno…) perche' non si adatta al modello a rete, fatta di "piccoli pezzi debolmente collegati", il cui valore si esprime nell'immediato (appunto), e si sviluppa attraverso la rete, innescando conseguenze, che si risolvono a volte in vuote ridondanze, e che a volte rappresentando passi di significativo sviluppo.
fa parte del cambiamento paradigmatico a cui ci sta spingendo la Rete, e che evidentemente noi troviamo oggi molto "naturale": in un certo senso sta tramontando l'idea di progetto come la conoscevamo (con un percorso, con una durata, un impegno…) perche' non si adatta al modello a rete, fatta di "piccoli pezzi debolmente collegati", il cui valore si esprime nell'immediato (appunto), e si sviluppa attraverso la rete, innescando conseguenze, che si risolvono a volte in vuote ridondanze, e che a volte rappresentando passi di significativo sviluppo.
[…] commentare a destra e sinistra con entusiasmo ma ho cercato di controllarmi non reagendo subito al post scritto da Gianni Marconato su di un pensiero di Mariaserena Peterlin. Un po’ di ponderazione […]