Che bisogno c’era che Turing inventasse il computer, quando bastava usare un bel epidiascopio per proiettare a parete una pagina di un libro?
NO, non c’era proprio bisogno
Cosa hanno di nuovo i libri di testo “digitali” che già non avessero i “vecchi” libri a stampa quando venivano proiettati a parete usando, come si faceva una cinquantina ed anche meno di anni fa, un epidiascopio?
NULLA proprio NULLA
Valeva la pena che tante menti spendessero tanto tempo in analisi, riflessioni, proposte? Valeva la pena che al ministero si profondessero in leggi e circolari per promuovere l’innovazione didattica attraverso l’editoria digitale? Valeva la pena che sul tema si tenessero per anni seminari, convegni, barcamp?
NO, NON VALEVA LA PENA
Basta solo vedere i primi “prodotti” di questa onda di innovazione digitale e di come si sta affrontando la questione dell’accessibilità: nulla che sia accessibile, nulla che faccia uso delle caratteristiche e delle potenzialità del digitale per rendere accessibili i “nuovi” libri di testo.
Semplici pagine di libri (tradotte in pdf) proiettate a parete (visionabili sullo schermo di un pc)!
Se è innovazione, questa, meglio non innovare.
Come “testo base” per capire di che si tratta, consiglio il pregevole e documentatissimo post di Noa ” La circolare sull’adozione dei libri di testo, le allegre compagnie di editori e le responsabilita dei dirigenti”
Già l’esordio ci fa capire quale sia la posta in gioco
…. poi ho visto delle robe in giro che fan pensare, e bisogna pure che qualcuno le scriva perché alle scuole certe cose nessuno le spiega.
E allora, caro insegnante, caro dirigente, nel tuo interesse seguimi che ti aiuto a togliere un po’ di castagne dal fuoco.
E se hai un figlio dislessico, o non vedente, o in qualche altro modo disabile, seguimi pure che ti sarà utile.
Sulle redsponsabilità dei dirigenti, Noa dice
E noi queste cose dobbiamo saperle perché la circolare ultima, questa qui del 2012, dice anche:
I dirigenti avranno cura di esercitare la necessaria vigilanza affinchè le adozioni dei libri di testo di tutte le discipline siano deliberate nel rispetto dei vincoli di legge.
Una bella rogna per i dirigenti scolastici, che non è mica una roba da poco.
E sulla qualità (!) dei “nuovi” libri “tecnologici”, la nostra afferma:
Eccoli che sono arrivati, i grandi. E, come previsto, con ebook finti… semplici pdf scaricabili da internet ma visualizzabili SOLO con il loro reader proprietario (no, non con acrobat reader) scaricabile dal loro sito.
Insomma, l’unica innovazione pare essere quella del loro conto corrente che cresce di giorno in giorno, alla faccia, non dico dell’innovazione alla quale nessuno è obbligato, ma del rispetto delle differenze, cui la legge li obbliga.
Come verificare l’accessibilità? Noa ci dà qualche dritta:
Se il testo è in pdf quasi sicuramente NON è accessibile, ma potrebbe esserlo se è un testo che è stato impaginato con specifici criteri (non libri che erano prima a stampa), quindi non eliminiamolo a priori.
Diciamo che possiamo però escludere subito i pdf che hanno delle limitazioni, delle protezioni.
I testi in pdf che abbiamo visto QUI hanno delle FORTI limitazioni: alcuni non si possono stampare per nulla, alcuni hanno altri limiti di stampa. E hanno una limitazione ancora più grave: nessuno fra quelli che ho analizzato offre la possibilità di selezionare e copiare parti di testo. In pratica è come se ogni pagina fosse una grossa fotografia della stessa.
Insomma, una bella rogna per tutti, ad inizare dai dirigenti!
Se vale il vecchio adagio: ” Chi ben comincia, è già a metà dellì’opera”, qui siamo mesi davero bene! Rispolveriamo il vecchio e caro epidiascopio (una volta ho sentito Paula de Waal parlare anche di un più desueto strumento tecnologico, il “flanellofono”, ma non sono riuscito a trovarlo) e riprendiamo a proiettare la pagine dei libri a parete. Risparmieremo soldi e troveremo molti più insegnanti e studenti che lo useranno.
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Qualche riferimento in più nei blog di amici:
Maria Grazia Fiore sull’accessibilità http://speculummaius.wordpress.com/2012/03/05/libri-di-testo-online-accessibilita-for-all-e-gerarchia-delle-fonti/
Biroblu – Livio Mondini http://www.biroblu.info/2012/02/libri-di-testo-elettronici-per-le-scuole-a-chi-servono/
E-bookreader Italia http://www.ebookreaderitalia.com/accessibilita-la-promessa-mancata-dellebook/
Superando http://www.superando.it/content/view/6817/121/
(segue post di noa)
Maria Grazia sull’accessibilità http://speculummaius.wordpress.com/2012/03/05/libri-di-testo-online-accessibilita-for-all-e-gerarchia-delle-fonti/
Biroblu http://www.biroblu.info/2012/02/libri-di-testo-elettronici-per-le-scuole-a-chi-servono/
E-bookreader Italia http://www.ebookreaderitalia.com/accessibilita-la-promessa-mancata-dellebook/
Avevo letto e meditato il post di Noa che ha ben descritto la situazione.
Sono d’accordo con lei e con questo post.
E come al solito non riesco a tacere sulla responsabilità, mi perdonino se ne hanno voglia, dei docenti tutti.
Tutti quelli, almeno, a cui questo sistema va bene com’è.
Perché è evidente, almeno per me, che se tanti insegnanti volessero cambiarlo… qualcosa di meglio si potrebbe fare.
Un esempio? Un amico docente che si occupa molto di dsa e altri problemi e mi scriveva proprio ieri che si sta impegnando nella partecipazione a un concorso perchè… lo dico con le sue parole “volendo inserire le WII lim nella scuola e non avendo i soldi lo devo vincere per poter inserire in tutte le classi; un computer, un proiettore e il materiale ed avere una LIm a disposizione. Il premio di circa 10.000 in attrezzature capiterebbe proprio a fagiolo.”
Una storia di grande cuore e passione per il proprio lavoro, detta in 3 righe di un docente che non va a caccia di eccellenza, ma di lavoro serio per il bene dei ragazzi.
Quanti ce ne sono così?
Maria Serena, condìcordo con te sul fatto che ogni singolo docente abbia ampi spazi d’azione dove esercitare la propria responsabilità e la propria iniziativa. Il caso che citi, lo dimostra.
Il fatto è che tanti insegnanti agiscono questo spazio di manovra; altri no adducendo, a volte in modo difensivistico, le responsabilità di chi sta più in alto. Ben venga, quindi, il richiamo alla responsabilità individuale.
Nel caso specifico del post, amio avviso, questa responsabilità personale si dovrebbe manifestare sviluppando consapevolezza della complessità delle tematica. Documentarsi, formarsi, decidere, agire …
La mia considerazione, infatti, non vuole aggiungere nulla al post di Noa che peraltro tu hai ulteriormente illustrato. E’ una riflessione laterale (collaterale?) un chiamarsi in causa: una figura professionale come quella del docente, che peraltro decide e valuta sui ragazzi che gli sono affidati non dovrebbe maturare anche in altri campi una maggiore capacità di esprimersi invece di addurre, come tu dici “a volte in modo difensivistico, le responsabilità di chi sta più in alto”?
Anche per questo dico che gli argomenti sopra trattati dovrebbero essere “letti” in modo esteso, non puntualizzati metafora per metafora. Altrimenti non usciremo mai dalla logica di una sala docenti “vecchio stile”, ahimè 🙂
Ciao,
anche io concordo con quanto detto, ma penso allo stesso tempo che i docenti dovrebbero essere più attivi e iniziare seriamente a prendere in considerazione l’idea di costruire da sé i materiali didattici in base alle loro esigenze.
Io sto iniziando a guardare con interesse al discorso Open Textbooks e in particolare a quegli strumenti (Anthologize, Collections) che permettono di trasformare il blog o il wiki in un ebook, epub o pdf; questo potrebbe garantire probabilmente una maggiore accessibilità.
Ciò che viene spesso portato in contrapposizione a queste iniziative è la convinzione che i docenti non siano in grado di produrre materiali di qualità e che ci si debba per forza affidare agli editori.
Complimenti per gli articoli sempre interessanti.