Bollini

Uso, non a caso, il termine “subire” al posto del lessicalmente più appropriato “avere”. Non è una mutazione naturale, è una mutazione indotta da qualcuno e subita da qualcun altro.

Nulla di improvviso, come tutte le mutazioni. Lentamente, un piccolo ed impercettibile passo alla volta e ad un certo punto ti guardi intorno e non riconosci più il luogo dove eri sempre stato. Come il ragazzo della via Gluck  ….. là dove c’era l’erba …… ora c’è la scuola di fatto privatizzata.

Tranquilli, non è oggi ma a breve ci saremo.

Si comincia con la carta igienica portata da casa o gentilmente offerta dal supermercato di quartiere, si passa dal contributo così detto “volontario”, si fa la raccolta punti della coop o dei rotoloni regina o della procter & gamble, si nomina il referente per la raccolta punti (notizia vera riportata da una DS piemontese) e prima o poi si arriverà alla funzione strumentale per il fundraising. Passando attraverso la pesca di beneficenza e la vendita delle torte.

Nulla di male, sia chiaro: piuttosto che stare a guardare ed indulgere nel rito quotidiano della lamentela, è certamente più produttivo rimboccarsi le maniche e fare qualcosa di utile per una causa certamente buona.

In fin dei conti non si tratta altro che di attualizzare quello che è sempre avvenuto per la scuola che è sempre stata sostenuta  dalla collettività: prima attraverso la ridistribuzione di quanto era stato raccolto attraverso le tasse, ora direttamente da cittadini operosi e benefattori.

La scuola “pubblica” sarà sempre di meno sostenuta interamente dal denaro pubblico e non si tratterà di una mera differenziazione delle forme di finanziamento, ma di un vero e proprio cambiamento strutturale. Non più raccolte per gli spiccioli, o per la paghetta settimanale, ma soldi che strutturalmente servono alla scuola per garantire il minimo vitale e per qualche lusso, tipo la connessione o un corso di aggiornamento.

Mutamento genetico, cambiamento nei meccanismi vitali di cui farsene una ragione. Se siamo usciti dall’acqua, perché qualcuno ci ha buttato sulla terra, dobbiamo respirare con i polmoni e non possiamo pensare di farlo ancora con le branchie.

Questi sono fatti, non giudizi. E, tanto meno, adesione a questa mutazione.

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