Gardner, con l’estrema onestà intellettuale che caratterizza i grandi, si toglie un sassolino dalla scarpa (It is high time to relieve my pian and to set the record straight) e afferma chiaramente che la sua nozione di “intelligenze multiple” non ha nulla a che vedere con differenti stili di apprendimento.
Nel suo post, Gardner, precisa la questione.
Le “intelligenze multiple” come da lui concepite, sono delle facoltà mentali, relativamente indipendenti, che ogni persona possiede e che utilizza per affrontare le cose del mondo.
La nozione di “stile di apprendimento” non è, sempre secondo Gardner, intrinsecamente coerente perché una volta denominato uno stile, chi lo ha fatto non ha determinato i criteri per delimitare lo stile stesso, come riconoscerlo, valutarlo e svilupparlo. Inoltre, per tutti gli stili di apprendimento definiti in letteratura non esistono prove che sostengano che una didattica coerente abbia prodotto risultati migliori di una didattica generalistica.
Gardner conclude mettendo in guardia che le differenti forme di intelligenza non vengano utilizzate come etichette per ascrivere una persona ad una categoria cognitiva ed offre delle piste per una didattica efficace alla luce di queste considerazioni.
- Individualizzare per quanto possibile l’insegnamento facendo in modo che ogni studente si senta a proprio agio ed apprenda in modo efficace. Questo è possibile solo attraverso l’ “ascolto”;
- Insegnare in modo plurale (pluralize), utilizzando differenti modalità e prospettive didattiche;
- Abbandonare il termine “stile” che confonde e non è di alcun aiuto né all’insegnante, né agli studenti.
http://www.washingtonpost.com/blogs/answer-sheet/wp/2013/10/16/howard-gardner-multiple-intelligences-are-not-learning-styles/
http://www.amazon.com/The-App-Generation-Navigate-Imagination/dp/0300196210