La scuola può avere un ruolo importante nella formazione di atteggiamenti socialmente e culturalmente positivi verso i grandi problemi che attraversano la nostra società.
Davanti a problematiche eticamente sensibili il rischio di “indottrinamento” o di condizionamento è sempre in agguato. Soprattutto a scuola dove il pluralismo valoriale e culturale è un valore, è importante utilizzare approcci didattici che stimolino la comprensione e la formazione di un pensiero proprio e non orientino verso una posizione o un’altra.
Un approccio didattico che ha certamente questa caratteristica è il Cognitive Flexibility Hypertext (CFH), una forma particolare di ipertesto sviluppato sulla base dei principi della teoria della flessibilità cognitiva, la teoria che descrive il funzionamento della nostra mente alle prese con la soluzione di problemi complessi, aperti (ill-structured problem).
Questo metodo è stato utilizzato per affrontare didatticamente il tema dell’educazione per far fronte alle alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
Attraverso questo ambiente di apprendimento si intende offrire un contributo per dare una risposta personale a queste domande:
- A scuola fa fatta educazione al genere?
- Se si, come andrebbe fatta l’educazione al genere?
- Come si potrebbero affrontare le principali controversie nell’educazione al genere?
- L’educazione al genere spetta alla scuola o alla famiglia?
- La scuola pubblica è laica o confessionale?
- L”educazione al genere promuove la consapevolezza o è manipolazione ed indottrinamento?
- Lo scopo della scuola è promuovere senso critico e pensiero plurale o conformismo ideologico e valoriale?
- Esistono pregiudizi o stereotipi di genere?
- Come nascono i pregiudizi e gli stereotipi di genere?
- Le discriminazioni e gli stereotipi di genere riguardano una minoranza delle persone?
- Cosa è oggi “famiglia”?
- Negli affetti e nel sesso cosa è “normalità”?
- Il genere è determinato biologicamente o culturalmente?
- Ci sono valori non negoziabili?
- Andrebbero fatti prevalere i valori “naturali” o il rispetto per la persona?
L’attività è stata svolta all’interno di una iniziativa formativa informale da parte di un gruppo di insegnanti che si è aggregato in risposta ad una call da me lanciata e gestita via Facebook.
Il prodotto dell’attività formativa (work in progress) è visibile qui; le attività didattiche in senso proprio si sono svolte all’interno di un ambiente Moodle.
Gli amici e colleghi che hanno realizzato questa attività sono citati qui.