storie
Un caro amico, Gianfranco Marini, pubblica regolarmente delle utili note condividendo lavori di altri, accuratamente selezionati e, cosa importante, commentati in modo intelligente ed efficace (insomma, ben lontano dal praticato linko ergo sum) e questa mattina mi trovo questo link dove viene proposta un’interessante riflessione sulla narrazione ed il suo valore per l’apprendimento: condivido il contenuto tranne la conclusione. E mi spiego (o, almeno, ci provo).
Sono da tempo strenuo sostenitore del potere delle storie per l’apprendimento (ho più volte scritto qui, ci sono cose su Slideshare, sviluppo ambienti di apprendimento digitali basati sulla narrazione, con altri ho lanciato anni fa un bel progetto di storie di didattica...) semplicemente perché mi sono reso praticamente conto che questo è una modalità naturale di imparare. Noi comunichiamo sempre le nostre esperienze e le nostre conoscenze in formato narrativo. Quando domando ad un collega come ha risolto un problema lui non mi fa una lezione con tanto di slide e lavoro di gruppo ma mi racconta … quando davanti ad una tazza di caffè ci confrontiamo con colleghi ci raccontiamo storie … Abbondante letteratura e non pochi riscontri pratici.
Non concordo però con la chiusa finale dell’autore e di Gianfranco che le storie siano il cavallo di Troia per l’apprendimento. Le storie, come nessun’altra metodologia o strumento può essere il “cavallo di Troia” per l’apprendimento. Anche questo lo ho visto in pratica.
Nel recente passato si parlava delle tecnologie come cavallo di Troia per innovare la didattica (e io stesso lo dicevo ma mi sono ricreduto da tempo e mi sono cosparso il capo di cenere). E che dire del potere mircolistico delle  lim, dell’editoria digitale …?  Tanti altri supposti cavalli di Troia. E vediamo dove siamo andati a finire: non è cambiato nulla.
Smettiamola, quindi, di aspettarci miracoli o cercare scorciatoie: l’apprendimento è un processo complesso, è influenzato da mille variabili che neppure conosciamo tutte, che si combinano in modi sempre diversi. L’apprendimento ha però le sue “regole” e ci sono strategie più efficaci di altre in specifici contesti e per specifici obiettivi.
La questione dell’efficacia dell” apprendimento va affrontata, quindi, in modo diretto, senza trucchi e senza sperare che dal ventre di un cavallo di legno o di silicio esca la soluzione dei problemi della didattica.
http://www.scoop.it/t/aulamagazine/p/4049992662/2015/08/24/apprendiamo-attraverso-storie-presentazione-sul-potere-delle-storie-la-narrazione-e-il-cavallo-di-troia-per-l-apprendimento
http://www.storiedididattica.it/

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