Didattica banale
Avrei voluto scrivere qualcosa per l’inizio della scuola ma non trovando parole mie intelligenti uso quelle di Rosetta Zan. Sono state dette all’apertura del XX congresso dell’Unione Matematica Italiana e toccano una questione che per me rappresenta il vero problema della nostra (non solo italiana) scuola: la banalità di tanta didattica, quella che sottovaluta le capacità degli studenti, che previene il loro errore invece di usarlo per imparare, che più che sfidarli con imprese memorabili, li protegge. Ho la sensazione così facendo che più che proteggere gli studenti, gli insegnanti proteggano loro stessi (input del mio amico e insegnante Alfredo Tifi).
Il mio invito ad amici e amiche insegnanti è di avere coraggio, di andare voltre i limiti che ci siamo imposti…i nostri studenti sono in grado di fare cose che nemmeno immaginiamo (basta non chiedere loro di studiare e ripetere).
Le parole di Rosetta Zan.
OSARE
Dovremmo osare di più e avere fiducia nell’intelligenza dei ragazzi. Invece continuiamo a banalizzare e a risparmiargli problemi. Ma è proprio questo che li porterà ad andare in crisi nella vita
COMPLESSITA’
Dal punto di vista didattico, a scuola si tende ad assegnare e a correggere esercizi tutti uguali, insegnando un percorso da seguire per non sbagliare. L’insegnante tende a evitare la complessità, invece la matematica è porsi problemi, argomentare, e mettere in atto processi di pensiero più importanti della soluzione finale»,
MENO SPAZIO ALL’INSEGNANTE
Per invitare a pensare, spesso basterebbe solo riservare più spazio all’allievo e meno all’insegnante. Stimolare la discussione, anziché assegnare decine di esercizi. E scacciare anche la percezione dell’errore come fallimento
ERRORE
Nell’esercizio, l’errore è semplicemente l’indicatore di un fallimento, la prova di aver fatto qualcosa che non andava. Affrontando un problema più complesso, invece, si prova una situazione nuova, senza una procedura da seguire. Così l’errore è messo nel conto, e se da un lato è percepito come inevitabile, dall’altro si pensa già a come superarlo. Questo assegna responsabilità ai ragazzi e li prepara alle sfide della vita».
PROBLEMATIZZARE
Gli insegnanti spesso tendono a risparmiare agli studenti la proposizione di problemi ritenuti complessi. Ma questo approccio non aiuta i ragazzi a formarsi. «Naturalmente è più semplice proporre esercizi ai ragazzi e insegnar loro dieci volte come si fa a risolverli. Ma evitare di problematizzare, puntando sulla reiterazione di fredde esercitazioni, non fa altro che accentuare anche il rapporto negativo con la matematica che molti conservano per tutta la vita. Responsabilità soprattutto dell’approccio prescrittivo, che restituisce un’immagine della matematica come di una scienza che prevede un prontuario di regole da applicare, per giungere alla soluzione finale senza incorrere in fastidiosi intoppi. «
POTENZIALITA’
Gli insegnanti che provano a proporre situazioni più complesse ai ragazzi, riscontrano maggiore partecipazione soprattutto dagli allievi più passivi, scoprendo potenzialità inaspettate proprio da chi solitamente resta ai margini. «Se si dà loro un ruolo più centrale e ci si fida della capacità di muoversi da soli, tutta la classe diventa più reattiva e i ragazzi lavorano volentieri. Spesso l’insegnante pensa di aiutarli porgendo richieste banali e semplici, invece sono proprio queste ad annoiare e togliere spazio alla creatività personale. Il consiglio è di osare di più e avere fiducia nella loro intelligenza».
Concludo con una piccola cosa mia, la slide con cui ho concluso la breve “lezione” finale di un laboratorio per la didattica per le competenze venerdi scorso dove metto assieme alcune delle caratteristiche di quella didattica con le “abitudini” didattiche che più di frequente vedo (non impressionatevi del tono prescrittivo del “mai”, è un mero espediente retorico per enfatizzare quello che volevo dire).
Le parole di Rosetta Zan le ho tratte da una sua intervista al Corriere
http://www.corriere.it/scuola/primaria/15_settembre_12/matematica-convegno-siena-rosetta-zan-problemi-errori-prof-sbagliare-f332e900-5932-11e5-bbb0-00ab110201c3.shtml