Assisto ad un compulsivo condividere un commento di Massimo Gramellini su La Stampa di oggi sull’episodio (da condannare senza incertezza) della diffusione di video di insegnanti fatta da studenti.
La conclusione è che la “colpa” dei ragazzi è ” …di avere dei genitori così”, cioè genitori che difendono sempre e comunque i figli o minimizzando l’accaduto o dando la colpa ad altri. Vero anche questo.
Questa è, però, solo la colpa vicina, la colpa immediata, quella che salta più facilmente,e banalmente, all’occhio.
Secondo me, però, ci sono anche altre due colpe gravi:
- La progressiva perdita di autorevolezza della scuola e dell’insegnante frutto di una lunga storia di attacchi alla scuola da parte di politici, di media e di gente comune da questi “sensibilizzata”. Di attacchi fatti di parole ma anche di azioni, come ilo suo impoverimento fatto attraverso la diminuzione della ricchezza nazionale assegnata alla scuola;
- La scuola stessa che ha contribuito a creare questa cultura della superficialità, dell’edonismo, dell’apparire, del consumo, dell’irresponsabilità. Il comportamento di genitori e studenti è il frutto di dinamiche di lungo periodo, di grandi errori fatti anche dalla scuola, sempre troppo piegata sulla “società”, sul “progresso”, sul nuovo che avanza, sull’assecondare le dinamiche in atto .
Ci siamo mai domandati quale società, quale cultura, quali valori sta preparando la scuola d’oggi? Fintanto che la scuola ha lo scopo di “adeguare” le persone alla società, alla cultura, all’economia invece di aiutarle a darne una lettura critica, fallirà il suo scopo e sarà sempre vittima di sé stessa.
Abbiamo mai pensato, anche solo come simulazione, quali colpe lontane, diciamo tra 20, 30 anni, potranno essere imputate alla scuola d’oggi? O ci assolviamo già? Forse, imparare un po’ dalla storia, e non limitarci alla cronaca, ci farebbe bene.