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Dopo due post dedicati al PNSD, il primo sulla formazione del tutor digitale e il secondo “Follia digitale” sul  (non) significato strategico del piano stesso, in questo provo ad immaginare l’azione del tutor digitale (il così detto “animatore, per capirci) in un’ottica di senso e sostenibilità per tutte le scuole ancorando questa azione nell’ambito del suo intervento delineato nella documentazione ufficiale del ministero.

Espongo prima la mia ipotesi operativa e successivamente l’analisi della documentazione ufficiale su cui la proposta stessa si basa. In chiusura riporto un’ampia selezione dei passaggi secondo me più significativi della documentazione ufficiale.

Per un’azione (digitale) utile e sostenibile 

Analizzando la documentazione ufficiale (spero la più significativa), il quadro che emerge è che le aspettative riposte istituzionalmente a livello ministeriale siano elevate ma anche sproporzionate rispetto alla realtà della maggior parte delle scuole tanto in termini di reali esigenze che di competenze lì presenti.

Che fare avendo questa normativa approvata e finanziata?
Gli atteggiamenti possono essere due:
  1. La normativa va applicata;
  2. La normativa va interpretata.
Per poter fare qualcosa di sensato e sostenibile non c’è altra via che quella dell’interpretazione, aperta, flessibile, non dogmatica e, perché no, un tantino eretica.
Come?
  1. Le aree che l’ad dovrebbe coprire sono numerose (vedi il decreto direttoriale, anche se nelle recenti FAQ si è data una lettura possibilista verso il loro restringimento) ma è saggio lasciar perdere tutto quello che non ha alcun senso realizzare nella propria realtà e partire da ciò che serve, anche non compreso nell’elenco;
  2. Iniziare con un numero molto limitato di azioni per poi estenderle progressivamente in ragione del manifestarsi di bisogni reali;
  3. Evitare l’effetto annuncio e partire con atteggiamento defilato assumendo obiettivi minimi ma sostenibili e che portino a risultati apprezzabili dai più;
  4. Virare, nell’azione, decisamente sul didattico partendo da problemi ed obiettivi di apprendimento che sono quelli più vicini ai vissuti degli insegnanti;
  5. Lasciare sullo sfondo le tecnologie mettendole in campo come risposte ai problemi che emergono;
  6. Ancorare la formazione (degli insegnanti e degli ad) alle pratiche correnti assumendo, ad esempio, l’approccio della ricerca-azione;
  7. Gestire l’intero progetto in modalità collaborativa (non individualistica) basata sul lavoro di un’equipe che comprenda abilità e sensibilità differenti e che possa facilitare il coinvolgimento dell’intera comunità educativa locale assegnando all’ad un ruolo di coordinamento, di un primus inter pares, non apicale.
 Il pnsd c’è, ha dei soldi, alcune azioni sono di buon senso e necessarie (l’infrastrutturazione digitale delle scuole) e per il resto si deve adattare alle situazioni reali. Credo che sia nello spirito del piano ottenere qualche risultato anche minimo ma sensato e stabile invece di avviarsi per la strada di azioni da Superman che si schianta al primo volo.
Un superman (digitale) a scuola?
Dicevo in apertura della sproporzione tra attese e risorse. Infatti risulta che l’ad è:
  • Una figura strategica e di sistema;
  • Il garante del successo del psnd presso la sua scuola;
  • Il terzo ruolo in organigramma dopo il ds e il dsga;
  • Il garante dei processi di innovazione in una scuola;
  • Il presidio di una vasta gamma di ambiti, ambiti e attività;
  • Focalizzato sugli aspetti digitali dell’innovazione;
  • Un ruolo marginale e subordinato al digitale per la didattica.
Ne consegue che per svolgere adeguatamente il ruolo assegnato, l’ad deve essere in possesso delle seguenti caratteristiche personali e professionali :
  • Spiccate doti di leadership;
  • Elevata capacità di visione strategica;
  • Buone capacità di gestione di obiettivi, risorse e persone;
  • Buone abilità di fare rete interna ed esterna alla scuola;
  • Eccellenti competenze digitali;
  • Soddisfacenti competenze didattiche;
  • Buona sensibilità pedagogica.
Da tutto questo emerge una figura tecnico-manageriale, di “leader” fortemente caratterizzato in direzione digitale. In perfetta coerenza con la natura “digitale” del piano per la scuola.
Le debolezze che vedo in questo disegno:
  • La distanza tra le attese e la reale presenza di figure simili in modo diffuso nella scuola;
  • La parziale “formabilità” di queste figure essendo caratterizzate da una buona componente di caratteristiche personali;
  • L’identificazione per la figura di uno status di servizio insufficiente non essendo un distacco.
In sintesi: una sproporzione tra obiettivi dichiarati e risorse umane per cui pare necessario tarare al ribasso le aspettative posizionandole in un ambito di sostenibilità.
Da un punto di vista più “soggettivo”, cioè dal punto di vista della mia (e non solo mia) visione di scuola e delle priorità di intervento, altre criticità di questo approccio ai reali problemi della scuola sono:
  • La debole declinazione del ruolo in termini di leadership educativa, pedagogica e didattica: l’ad è solo parzialmente una persona di pedagogia e didattica, è un tecnologo;
  • La configurazione apicale e solitaria di questo ruolo: l’ad ha un ruolo di vertice ed agisce da solo;
  • La sfasatura della formazione prevista per l’ad rispetto agli approcci e alle azioni necessarie per avviare reali processi di cambiamento e miglioramento nelle scuole: troppa tecnologia e poca didattica.
 La normativa di riferimento

Di seguito il copia-e-incolla dei passaggi che mi sembrano più esplicativi.

Azione 28 del PNSD

Ogni scuola avrà un “animatore digitale”, un docente che, insieme al dirigente scolastico e al direttore amministrativo, avrà un ruolo strategico nella diffusione dell’innovazione a scuola, a partire dai contenuti di questo Piano

Sarà, per il MIUR, una figura fondamentale per l’accompagnamento del Piano Nazionale Scuola Digitale

 

Comunicazione ministeriale Prot. n° 17791 del 19/112015, in  http://www.istruzione.it/allegati/2015/prot17791_15.pdf

.. la legge 13 luglio 2015, n. 107: ha previsto l’adozione del Piano nazionale per la scuola digitale al fine di introdurre, nel mondo della scuola, azioni e strategie dirette a favorire l’uso delle tecnologie nella didattica e a potenziare le competenze dei docenti e degli studenti nel campo del digitale;

.. il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 16 giugno 2015, n. 435: ha stanziato risorse per l’organizzazione, a livello capillare su tutto il territorio nazionale, di percorsi di formazione diretti concretamente a favorire un pieno sviluppo del processo di digitalizzazione delle scuole attraverso l’animatore digitale, un docente individuato sulla base della normativa vigente nell’ambito di ciascuna istituzione scolastica.

… “finalizzate a individuare e a formare in ciascuna istituzione scolastica un animatore digitale che possa favorire il processo di digitalizzazione delle scuole nonché diffondere le politiche legate all’innovazione didattica attraverso azioni di accompagnamento e di sostegno sul territorio del Piano nazionale Scuola digitale”. L’animatore digitale avrà, dunque, un ruolo strategico nella diffusione dell’innovazione digitale a scuola

Il suo profilo (cfr. azione #28 del PNSD) è rivolto a:

1) FORMAZIONE INTERNA: stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD, attraverso l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative, come ad esempio quelle organizzate attraverso gli snodi formativi;

2) COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA: favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa;

3) CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE: individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure.

Atteso il ruolo dell’animatore, questi sarà destinatario di un percorso formativo ad hoc su tutti gli ambiti e le azioni del PNSD inteso a sviluppare le competenze e le capacità dell’animatore digitale nei suoi compiti principali ..

…. una figura con spiccate capacità organizzative che, per un triennio, sia in grado di stimolare l’interesse di tutto il  personale scolastico e di coinvolgere l’intera comunità che ruota intorno alla propria scuola.

Dal Decreto direttoriale 0000050.25-11-2015, la formazione dell’AD  http://www.istruzione.it/allegati/2015/DD_50_15.pdf

Articolo 2 (Animatore digitale)

1. L’animatore digitale è un docente a tempo indeterminato, individuato ai sensi della normativa vigente dall’istituzione scolastica, che ha il compito di favorire il processo di digitalizzazione nelle scuole, nonchè quello di diffondere politiche legate all’innovazione didattica attraverso azioni di accompagnamento e di sostegno al Piano nazionale per la scuola digitale sul territorio, nonchè attraverso la creazione di gruppi di lavoro e il coinvolgimento di tutto il personale della scuola

AREA PROGETTAZIONE (STRUMENTI)

L’animatore digitale dovrà essere promotore, nell’ambito della propria istituzione scolastica o in raccordo con altre scuole, delle seguenti azioni:

● ambienti di apprendimento per la didattica digitale integrata

● realizzazione/ampliamento di rete, connettività, accessi

● laboratori per la creatività e l’imprenditorialità

● biblioteche scolastiche come ambienti mediali

● coordinamento con le figure di sistema e con gli operatori tecnici

● ammodernamento del sito internet della scuola, anche attraverso l’inserimento in evidenza delle priorità del PNSD;

● registri elettronici e archivi cloud

● acquisti e fundraising

● sicurezza dei dati e privacy

● sperimentazione di nuove soluzioni digitali hardware e software

AREA COMPETENZE E CONTENUTI

L’animatore digitale dovrà essere promotore, nell’ambito della propria istituzione scolastica o in raccordo con altre scuole, delle seguenti azioni:

● orientamento per le carriere digitali

● promozione di corsi su economia digitale

● cittadinanza digitale

● educazione ai media e ai social network

● e-Safety ● qualità dell’informazione, copyright e privacy

● azioni per colmare il divario digitale femminile

● costruzione di curricola digitali e per il digitale

● sviluppo del pensiero computazionale ○ introduzione al coding ○ coding unplugged ○ robotica educativa

● aggiornare il curricolo di tecnologia ○ coding ○ robotica educativa ○ making, creatività e manualità

● risorse educative aperte (OER) e costruzione di contenuti digitali

● collaborazione e comunicazione in rete: dalle piattaforme digitali scolastiche alle comunità virtuali di pratica e di ricerca

● ricerca, selezione, organizzazione di informazioni

● coordinamento delle iniziative digitali per l’inclusione

● alternanza scuola lavoro per l’impresa digitale

AREA FORMAZIONE E ACCOMPAGNAMENTO

L’animatore digitale dovrà essere promotore, nell’ambito della propria istituzione scolastica o in raccordo con altre scuole, delle seguenti azioni:

● scenari e processi didattici per l’integrazione del mobile, gli ambienti digitali e l’uso di dispositivi individuali a scuola (BYOD)

● sperimentazione e diffusione di metodologie e processi di didattica attiva e collaborativa

● modelli di assistenza tecnica ● modelli di lavoro in team e di coinvolgimento della comunità (famiglie, associazioni, ecc.)

● creazione di reti e consorzi sul territorio, a livello nazionale e internazionale

● partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali ● documentazione e gallery del pnsd

● realizzazione di programmi formativi sul digitale a favore di studenti, docenti, famiglie, comunità

● utilizzo dati (anche invalsi, valutazione, costruzione di questionari) e rendicontazione sociale (monitoraggi)

FAQ in http://www.istruzione.it/allegati/2015/MIUR%20AOODGEFID%20REGISTRO_UFFICIALE(U)23331_07122015_FAQ_ANIMATORI_DIGITALI.pdf

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