Copio e incollo dagli auguri di Santina Pariello a Cesare Moreno. Una Storia di scuola sui generis ma che val la pena essere raccontata.
Ti cito <<Il diario di una maestro dovrebbe essere il diario di un uomo. Di un uomo che inciampa sistematicamente nei caporali di Totò; di un uomo che cerca di sfuggire ai professori, di un uomo che cerca di sfilarsi dalle divise; che cerca la musica in mezzo al frastuono, che cerca il bello nelle discariche, che cerca il vero sulle bancarelle dei falsi griffati, che cerca il bene dove dilaga il male. Uno che sta sempre fuori posto. Uno che vorrebbe poter parlare ai giovani e dirgli che la vita vale la pena di essere vissuta. Questo diario dovrebbe far vedere come la sua vita si trasforma in un libro di testo leggibile, in un manuale d’uso per i giovani. Dovrebbe evitare alla grande di presentarsi come un missionario sociale di alcun tipo, dovrebbe evitare di rappresentarsi come il profeta di una cultura o di una fede, dovrebbe evitare di presentarsi come un grande pensatore. Forse dovrebbe evitare di presentarsi del tutto; oppure presentarsi nudo, presentarsi come attrezzo, come materiale di consumo, come sussidio di piccola entità e deperibile, bene non inventariabile. Forse non dovremmo parlare di scuola ma di educazione, e di seduzione, di come sedurci a vicenda e lasciarci sedurre dalla vita perché solo così possiamo, insieme, educarci, ossia tirarci fuori dallo stato di cose esistenti con le nostre stesse mani. Della scuola non frega a nessuno, perché a nessuno frega di interrogarsi sulla propria esistenza, perché a nessuno frega che ai giovani prima di parlare della storia e della costituzione bisogna parlare dell’essere>>
Intervista di Franco Lanzòl a Cesare Moreno, In IL PARADISO DEGLI ORCHI http://www.paradisodegliorchi.com/Cesare-Moremo.35+M511d33d…