Disegno di Miriam Piro
In un post precedente, scritto a ridosso dell’uscita dell’ordinanza ministeriale di dicembre, avevo proposto di andare oltre quanto riportato nelle linee guida circa i criteri da utilizzare proponendo di identificarne un numero maggiore di quattro per l’inserimento nella sezione Valutazione del PTOF e successivamente da utilizzare nelle attività di valutazione.
Avevo fatto quella proposta perchè:
- quei quattro criteri non coprono, a mio avviso, tutti gli aspetti più importanti dell’apprendimento delle materie
- non tutte le materie si possono valutare con gli stessi criteri per coglierne la specificità.
La proposta si concludeva suggerendo di identificarne almeno sei tra i quali scegliere i quattro sulla base dei quali realizzare la valutazione.
In questo nuovo post riprendo quel tema e condivido una rubric in cui i criteri proposti sono esplosi nei quattro livelli richiesti dalla normativa. I limiti questa rubric e le avvertenza per l’uso sono indicate qui di seguito.
RUBRIC DEI CRITERI PER LA NUOVA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA
Un criterio rappresenta una dimensione che conferisce qualità ad un’attività o ad un elaborato; è un aspetto della attività o dell’elaborato che si prende in considerazione quando si valuta.
I criteri possibili sono tanti, alcuni più importanti ed altri meno.
Più criteri si utilizzano, più la valutazione sarà accurata e trasparente ma la stessa sarà anche più complessa e laboriosa.
Il numero di criteri utilizzati per la valutazione sarà, quindi, frutto della mediazione tra esigenze contrastanti.
La scelta dei criteri va fatta tra i soggetti che li utilizzeranno; la loro validità è determinata dal grado di consenso che si sarà costruito attorno alla decisione.
I criteri utilizzati rendono espliciti i valori che si assumono nella valutazione, rappresentano, quindi, delle scelte di campo, cosa si considera importante e cosa no.
Per quanto riguarda l’identificazione dei criteri da utilizzare per le valutazioni suggerisco di formulare un elenco ampio (6- 8 e non solo 4 come suggerito nelle linee guida perché irrigidirebbero la valutazione; i criteri ipotizzati nelle linee guida, oltretutto, non sono del tutto adeguati alla valutazione di apprendimenti disciplinari). In questo modo è possibile successivamente sceglierne un numero limitato (4) per ogni disciplina perché lo stesso set di criteri non è adatto per formulare la valutazione per tutte le materie cogliendone la specificità.
Integrando i criteri presenti nelle linee guida con altri che sulla base della mia ricerca e lavoro con insegnanti, mi sento di proporre questo set:
- Padronanza dei contenuti della materia (saperi, abilità nella loro quantità e qualità)
- Tipologia delle attività eseguibili (semplici – complessi)
- Uso dei saperi della materia (riproduttivo/meccanico – produttivo/generativo)
- Autonomia nello svolgimento del compito assegnato (con supporto – indipendentemente; azione meccanica – responsabile))
- Tipologia di situazioni/compiti in cui riesce ad operare con efficacia (note – nuove)
- Soluzione di problemi all’interno della materia (strutturati – aperti)
- Tipologia dell’azione all’interno della materia (meccanica – consapevole)
N.B. i descrittori dei livelli riportati nel file allegato, dovendo rappresentare nel PTOF un riferimento per tutte le materie, sono sviluppati ad un elevato livello di astrazione e sono necessariamente generici. Saranno elaborati in modo più specifico a livello di materia per contestualizzare le affermazioni generiche sulla specificità della materia stessa per coglierne le caratteristiche.
N.B. i giudizi aggregati presentati nella prima riga dell’allegato e formulati per ciascun livello, sono puramente teorici perché aggregano comportamenti dello stesso livello per dimensioni differenti; nei fatti un giudizio contestualizzato può essere prodotto aggregando parti di giudizi presenti in livelli differenti. E’ il cosiddetto “giudizio critico”
I descrittori dei livelli proposti nella rubric rappresentano degli stimoli di lavoro e vanno contestualizzati perché un giudizio non deve essere standardizzato e rispecchiare, invece, la situazione e la persona.
P.S. La questione dei criteri va vista all’interno di un approccio che alleggerisca i dispositivi valutativi che se si prende troppo alla lettera la normativa, rischiano di diventare ipertrofici, meri adempimenti burocratici e inutili se non dannosi.
Io credo che sia necessario valutare meno di quanto si fa. Citando la mia amica e maestra Francesca, nella scuola primaria NON dovrebbe valutare, ma aiutare a crescere. Concordo con lei.
Un’ampia riflessione sulla “Valutazione per l’apprendimento”