Ovvero, una breve storia triste che si conclude con una risata; cose arcinote ma meglio ricordarle perché mettono in evidenza quanta (misera) arroganza ci sia in qualche scuola.
Per farla breve: una dirigente che mi stima mi chiede un corso che deve passare attraverso un bando fatto da altra scuola che ha i finanziamenti per quel corso.
A dirigere quella scuola c’è una persona con la quale mi sono scontrato anni fa per, chiamiamole, divergenze di vedute, una persona che percepisce il proprio ruolo come comando, che cerca sudditi ubbidienti non teste pensanti, una alla quale il potere ha dato alla testa liberando pulsioni sopite ma pronte ad esplodere alla prima occasione, una dirigente che odia gli insegnanti.
Venuta a conoscenza del mio nome come formatore, questa persona fa di tutto per dissuadere la dirigente che mi aveva contattato dal volermi come formatore ma visto che quest’ultima non cambiava idea, ha cercato in tutti i modi di far fallire il corso, prima, cercando di farmi desistere proponendo un calendario che pensava fosse per me impossibile da accettare e, successivamente, imponendo all’altra scuola e alla sua dirigente condizioni organizzative impossibili da rispettare e rifiutando categoricamente modifiche che nulla avrebbero tolto alla correttezza formale dell’attività ma che ne avrebbero reso possibile lo svolgimento in condizioni di maggior efficienza ed efficacia.
A dispetto della soddisfazione dei partecipanti che sono aumentati di numero tra la prima e la terza lezione, il corso veniva sospeso una prima volta per scarsa partecipazione, ripreso e poi nuovamente sospeso per lo stesso motivo (un corso parallelo su altro tema e altro docente e con minor partecipazione viene, invece, tenuto in vita).
Vista l’impossibilità di tenere a bada l’arroganza di quella persona e preso atto che il vero ostacolo è la mia persona, viene presa la decisione di continuare il corso senza il finanziamento gestito da quella scuola.
Paradossalmente, al di là dei problemi che la mia presenza come formatore ha creato alla committenza (l’unica cosa che davvero dispiace di tutta questa triste e squallida vicenda), sono contento di quanto accaduto perché ha messo in evidenza, oltre ogni ragionevole dubbio, una serie di dinamiche patologiche che animano la scuola (certa scuola, ovviamente).
Questo caso, pur personale, è indicativo del fatto che:
- A dirigere le scuole ci sono anche persone arroganti, rancorose, che si credo padroni assoluti della scuola dove lavorano, che il loro personale punto di vista deve essere legge per tutti, che chi non si allinea deve essere punito per lesa maestà:
- Ci sono formatori sgraditi e sui quali esiste un sostanziale divieto ad essere chiamati a fare formazione perché non allineati al pensiero dominante e che, per contro, ci sono formatori “certificati” nella loro conformità di pensiero alla linea di chi comanda; questi sono formatori affidabili ed è certo che presenteranno idee omologate.
Non cerco solidarietà per quanto mi è accaduto (in fin dei conti questa ostilità è una medaglia al valore, un’attestazione di non allineamento) ma chiedo ad amiche e amici che mi conoscono e mi apprezzano di gioire con me perché questa scuola gravemente malata si è mostrata in tutta la sua miseria, è uscita alla luce del sole e non può più far finta di non esistere dispensando sorrisi e premi.
P.S. Nonostante le mie richieste non è mi ancora stato inviato il contratto e nel sito della scuola non ho visto pubblicato l’esito del bando (che riguardava anche altri due corsi). Chissà se sarò pagato per le tre lezioni fatte! Aspetto il termine della vacanze natalizie e poi farò accesso agli atti.
Buongiorno,
Mi chiamo Silvia Poli, insegno privatamente da una vita (ho 50 anni) e sto vivendo il paradosso italiano dei concorsi docenti. In attesa che escano le date per le mie classi di concorso (A22 e A12) sto girovagando nell’etere in cerca di spunti e informazioni. Mi sono imbattuta nel suo nome in un link, non ricordo dove, e ho visitato il blog, che devo dire è molto ben fatto. Poi ho letto l’articolo della dirigente scolastica disturbata, e sono sempre più convinta che seguirla sarà un piacere. Le volevo chiedere cosa posso acquistare tra le sue pubblicazioni per prepararmi su come si imposta una lezione in classe nelle sue varie tipologie didattiche. Sarà oggetto del concorso ma non so da che parte rifarmi. Grazie e di nuovo complimenti per il suo lavoro.
Cordialmente,
Silvia Poli
Buongiorno, Silvia
Non ho pubblicato tanta roba. Quello che ho scritto lo trova in rete
Grazie per l’attenzione alle mie riflessioni