È evidente che il cosiddetto “docente esperto” non ha nulla a che vedere con la competenza professionale dei docenti ma è un escamotage per conseguire altre finalità senza renderle esplicite, come, dal resto, è sempre avvenuto in questi ultimi anni con i provvedimenti di varia natura e contenuto che, al di là della questione specifica, mirano tutti a cambiare radicalmente il sistema nazionale d’istruzione nei suoi contenuti, forma e finalità.
Questo specifico provvedimento mette in evidenza:
- L’ulteriore riduzione degli spazi di libertà di insegnamento prescrivendo percorsi formativi i cui contenuti e modalità didattiche sono determinati istituzionale
- Il controllo, tramite valutazione, dell’azione dell’insegnante
- La premalità dell’adesione all’ideologia dominante
- La cultura competitiva che deve permeare la scuola
- La gerarchizzazione dell’organizzazione della scuola lungo la catena del comando
- La costruzione di una figura di docente come omologatore delle coscienze degli studenti
La libertà dell’insegnante come condizione essenziale per educare gli studenti alla libertà non è contemplata, anzi, è esplicitamente osteggiata.
Lo scopo dichiarato di questa operazione è di costruire una scuola più moderna. Ma cosa vuol dire “scuola più moderna”?
Considerati i “contenuti” che stanno caratterizzando la scuola contemporanea, la cosiddetta scuola moderna può essere così declinata:
- La scuola deve essere funzionale allo sviluppo economico (e non allo sviluppo della persona)
- La scuola “per tutti” è la scuola delle masse (alle masse non serve tanta cultura e non serve tanta conoscenza)
- La scuola delle masse crea le condizioni per l’istituzione di una parallela scuola delle élite
- La scuola deve abituare le persone ad essere flessibili, “resilienti”, capaci di adattarsi rapidamente alle esigenze dell’economia
- La scuola non deve puntare all’autonomia cognitiva della persona, allo sviluppo cognitivo, al pensiero critico, profondo, complesso e plurale
- La scuola deve essere semplice, facile, veloce, divertente
- La scuola deve essere professionalizzante e deve esserlo fin dai primi anni
- La scuola del futuro è la scuola che assicura la continuazione del presente, una scuola incapace di immaginare un futuro differente dal presente.
Per una disamina tecnica della questione del docente esperto segnalo e rimando al post Facebook di Simonetta Fasoli