A Bolzano, quando sono stato chiamato a mettere a punto un programma di lavoro per inserite l’uso delle tecnologie (ICT) nella Formazione Professionale, ho avuto un solo “chiodo fisso”, quello di un loro uso basato sulla ricerca e sulla concettualizzazione pedagogica e didattica e sui processi di apprendimento. Da “buon” psicologo, non ho mai pensato alle tecnologie come il toccasana di ogni problema formativo ed ho sempre guardato al costruttivismo come ad un corpus di teorie e di pratiche piene di potenzialità per il mio lavoro. Questa mia idea si è rinforzata mano a mano che osservavo e studiavo le pratiche internazionali di usi delle tecnologie. Il modello costruttivista era quello preferito dalla gran parte degli utilizzatori (anche se troppo spesso il costruttivismo era meramente citato nelle intenzioni, quasi fosse “politically correct” assumere questo orientamento, salvo poi aderire nella pratica al modello comportamentista – focalizzazione sui contenuti, sui LO, sul delivery ….. ) .
Fin qui il mio “pensiero”. Ma quale è stato il riscontro? Anche qui a prevalere, nella pratica corrente, del modello implicito di apprendimento presente nella mente delle persone che stavano sviluppando il programma: focalizzazione sui contenuti e sulle tecnologie. Scarso interesse per le determinanti pedagogiche, difficoltà a ritenere rilevante qualsiasi riflessione didattica. Il modello (certamente implicito) di apprendimento ed associato insegnamento che guidava la loro attività ordinaria (= basata sull’aula) veniva utilizzato anche per concepire, progettare e gestire anche azioni in cui venivano usate le tecnologie.
Credo nasca proprio da questi fatti la scelta di organizzare un convegno sulle tecnologie per la didattica (e l’apprendimento) concentrandosi esclusivamente sulle strategie didattiche.
Il gruppo dei relatori invitati è stato selezionato per rappresentare alcune delle più significative esperienza in atto sulla questione (tantissimi altri sarebbe stato bello invitare da Spiro a Schank, dalla Scardamalia a Pea …). Con la call nazionale abbiamo cercato esperienze di uso fondate sulla pedagogia. Vederemo il 16 cosa sucecderà