Antonio Fini, uno dei pochi informatici, a mia conoscenza, che lavorando nel modo dell’educazione, non crede che il modo inizi e termini con le tecnologie. Un informatico che da tempo approfondisce le implicazioni pedagogiche e didattiche dell’uso (didattico) delle tecnologie. Antonio, che da tempo collabora all’Università di Firenze con il gruppo di Calvani, sta lavorano al suo PHD ed approfondisce le problematiche del web 2 tanto dal punto di vista concettuale, che da quello applicativo.
In questo contesto, Antonio, ha sviluppato una integrazione tra Moodle e ELgg.
L’applicazione presentata a RE, riguarda l’uso di questa integrazione nell’ambito delle attività di LTE, Laboratorio di Tecnologie dell’Educazione per consentire ad utenti e staff di creare un “ambiente personale (e nello stesso tempo “sociale”) di apprendimento” Il modello credo sia quello del PLE di Oleg Liber ed altri alla Bolton Universty, UK.
Apprezzo e condivido la dichiarata finalità di andare oltre le piattaforme di e-learning per consentire alle persone di gestire i propri percorsi di apprendimento informale oltre e dopo un corso.
Con l’approccio PLE, credo, si abbia realmente un modello didattico “student-centred” che va andare oltre quello “course-centred”.
Come dice Antonio, non più piattaforme ma “servizi” web.
Breve nota su ELgg. ELGG è un insieme di applicativi open sources per il social network che consente a ciascun utente di creare in modo agevole, aperto, flessibile, un proprio “ambiente” on-line di socializzazione e condivisione di contenuti.
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