Equilibrata e consapevole (consentimi, Patrizia, questi aggettivi) la presentazione di Patrizia Ghislandi, Università di Trento, sul web 2.0 da lei ritenuta una filosofia più che una tecnologia.
Mi è piaciuto il suo inquadramento concettuale, preciso ed attuale, degli usi didattici delle tecnologie.
In primis, il suo aver messo tra parentesi la e in e(learning) sottolineando anche in modo esplicito come lo spostamento (lento, troppo lento, aggiungo io) cui si sta assistendo è verso il “learning” abbandonando la “e” di “elettronico” (già altre volte mi sono domandato se esista davvero l’apprendimento elettronico).
Altri concetti “fondativi” degli usi didattici delle tecnologie, secondo Ghislandi sono:
- l’utilizzo (“approfittare” dice lei) dell’intelligenza collettiva e distribuita (ricordo di aver letto grandi ed illuminanti cose di Salomon e di Hutchins sul tema, sempre attuali a più di 10 anni da quando sono state scritte)
- le tecnologie significheranno sempre più “servizi” (per l’apprendimento) e sempre meno software
- attività centrali saranno la condivisione di contenuti (costruiti dagli utenti stessi e non da terzi) che da strutturati e lineari avranno la forma di reticoli aperti ed attività
- l’utilizzo delle informazioni (evidenzio qui la differenza non marginale tra “informazione” e “conoscenza”) sempre meno passivo e sempre più partecipativo
- apprendimento centrato sull’allievo (che è “interconnesso”, attivo, costruttivo, collaborativo)
Illuminante e coraggiosa, anche perché per una sorta di pudore verso la nostra età non più giovanissima, la sottolineatura del problema “generazionale” che si è aperto quando noi, “insegnanti diventati digitali” interagiamo con studenti “nativi” digitali. Sono convinto che, per quanti sforzi facciamo e per quanto mestiere abbiamo, fintanto che abbiamo a che fare con quarantenni, allora “combattiamo” alla pari; con i giovani e giovanissimi, la guerra è persa in partenza. Possiamo solo limitare le perdite ……
Prima di passare alla presentazione di una sua esperienza all’Università attraverso il progetto DOL, didattica on-line (http:// didatticaonline.unitn.it), Ghislandi identifica le teorie più significative presenti nella letteratura internazionale che potrebbero esserci utili nella nostra didattica con le tecnologie:
- Intelligenza distribuita
- Comunitá di pratica
- Connettivismo
- Problem solving
- Modelling
Una conclusione illuminante con cui spesso non si vuole fare i conti: usando le tecnologie (innovando la didattica tout-court, direi io), per il docente cambia la distribuzione dei tempi della didattica con tanto tempo dedicato ad attività non di docenza e di docenza in modalità diversa dal face-to-face.