Riflettendo sui reali utilizzi del social software, mi sono ricordato che alcune settimane or sono, invitato a tenere una chiacchierata sui paradigmi emergenti nella didattica di derivazione costruttivista (emergenti solo sulla carta e nelle parole; nella pratica nulla di nuovo sotto il sole. Sempre istruzionismo), gli organizzatori, in apertura di giornata ricordano per l’ennesima volta che nel portale di progetto sono presenti strumenti di comunicazione, collaborazione, condivisione. Lo dicono con un piglio sull’irritato.
In effetti sono strumenti che non usano. Una opportunità sprecata, è il commento, anche mio.
Nel corso di una discussione emerge che il gruppo da tempo ha uno spazio su Googlegroups e lo usa alla grande ……
Quando si dice “come cambia il potere nella scuola con il web 2.0“……..
Ma certo che non lo usano. Ci mancherebbe:
Se il tutto e promosso da una istitizione tutto diventa istituzionale, cioè sottomesso a controllo della gerarchia organizzativa. Non è mica lo stesso che fare da sè in piena libertà e per finalità proprie. Giusto?
Giustissimo!!! Sbagliato castrare e controllare. Non è però detto che con approccio “intelligente” alcuni tools e metodi possano essere usati utilmente in contesti formali ed istituzionalizzati. La questione è: cosa si guadagnerebbe e cosa si perderebbe. Riflettiamoci e spariamo qualche ipotesi
Credo di aver suggerito qualcosa del genere proprio oggi .. a chi mi chiedeva cosa ci si può aspettare come risultato di un esperimento (pilota?) di cittadinanza digitale .. quello che sapete (!).
Il contesto in questo caso sarebbe la comunicazione tra settore pubblico e privato .. invece di aspettare che sia il pubblico a indicare gli strumenti da usare .. creiamo occasioni di sintonia tra i due settori .. ponendoli come interlocutori “alla pari” nell’osservazione dell’evolvere di una situazione —
Mi sono reso conto però che la generalizzazione è difficile da raccontare e da far capire .. quindi .. dovremmo fare uno sforzo di creazione di un caso particolare ..
Il “campo base” .. in montagna lo capiscono; a qualcosa di meglio non sono ancora riuscito a pensare-