Tra il fumo e l’arrosto

Decisamente illuminante (per capire come va il così detto e-learning) il contenuto della tavola rotonda seguita alla presentazione ed al commento dei dati.

Se non erro, sono intervenuti gli sponsor dell’osservatorio.

Viviani iks. Per le tecnologie usate a scopo formativo vanno identificati nuovi formati come le context-based stories, i fingertips (non ho capito cosa siano), blog-wiki tales, edu-games, info spot, tutti approcci “tirati” dall’utenza pià che “spinti” dall’offeta. Approcci basati sull’ uso dell’esperienza come risorsa per l’apprendimento (aggiunta mia) e che sono caratterizzati dal mettere in comune l’esperienza (più che sui, nuova “contenuti” aggiunta mia). Network di relazioni, comunità on-line. Cita il caso di un progetto formativo per operatori call center della Vodafon, basato su queste idee. Il futuro per le tecnologie? Il supporto al processo di apprendimento in un contesto collaborativo.

Bancaintesa: è stata analizzata la percezione della fad via internet per affinare l’offerta. Sono stati attivati “gruppi di ascolto e-learning” Le tecnologie non hanno mai creato problemi; critici i servizi accessori e di supporto al processo di apprendimento. Sono stati chiesti corsi centrati sul ruolo, sull’aula (!!!); Udite, udite: glia utenti hanno affermato che si clicca solo per far registrare dalla piattaforma il lavoro sul courseware!!! Come cambiare: far percepire l’e-learning come più “umano”; la vita aziendale é altro rispetto all’ambiente presentato attraverso i corsi e-learning!!!. Recuperare etica haker: libera circolazione delle idee e delle informazioni, creare comunità, fare progettazione dal basso.

Colombo SFERA. I Corsi in autoapprendimento sono un vero e proprio flop (testuale): si ha una bassa soddisfazione: il 20%. Con nuove soluzioni, come simulazione per ambiti professionali a contenuto tecnico, si ha una soddisfazione del 40%. Aumentando servizi di supporto ed attività formativa blended, con studio di casi ed esercitazioni, la soddisfazione arriva le 70%. I chiusura afferma: non mi preoccuperei tanto dei dati forniti da Liscia (non lo ho capito, anche perché i dati non mi sembrava dovessero fare sorgere preoccupazioni, anzi…. Ma qualcosa – di non detto – mi deve essere sfuggito….)

Grassini CSI PIEMONTE. Proponiamo corsi brevi e mirati su tematiche procedurali e di trasferimento di informazioni. E’ necessaria elevata contestualizzazione e concretezza (mi domando. dove sta, allora, la ri-usabilità?). Vanno valorizzate le conoscenza esistenti nel sistema e si deve attivare una azione di co-produzione degli strumenti.

Tils (ex formazione Telecom) Ferrero. Le tecnologie vanno usate a supporto dell’apprendimento informale con servizi integrati per la collaborazione e stimolando un ruolo attivo dei partecipanti.

Dal rapido giro di tavolo che conclude (ben oltre l’orario ufficiale di termine) la tavola rotonda, annoto una battuta (ma non tanto….) dell’acuto Viviani: l’e-learning tradizionalmente inteso, è in forte crisi anche perché lo abbiamo presentato ai nostri capi come un modo per abbattere i costi della formazione. Una fesseria (enfasi mia, ma il succo non cambia). Abbiamo, comunque, scoperto che le tecnologie possono aiutarci a fare formazione in modo davvero nuovo, ed è su questo piano che dobbiamo muoverci.

Bene. Sono soddisfatto. Adesso pubblico.

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