Mi è venuto spontaneo scimmiottare, con questa immagine, Carlo Azelio Ciampi quando, ancora Governatore della Banca d’Italia, a proposito del conservatorismo delle banche aveva coniato la fortunata espressione: “cattedrali pietrificate del credito”. Ho appena letto l’articolo on-line “The Third-Generation Web is Coming” di Nova Spivak e mi domando se le nostre scuole non siano delle vere e proprie cattedrali (pietrificate) dell’apprendimento. Già gli strumenti del web 2 sono, nella media, oscuri oggetti del desiderio quando si parla di tecnologie per sostenere i processi di apprendimento (vedi, ad esempio, il grande amore per le piattaforme). Parlare, già, di web 3 mi pare parecchio impegnativo se non proprio fantascientifico. Colpa, secondo me, non tanto degli utilizzatori finali (insegnanti ed allievi) che offrono strenue resistenza, ma di coloro (gli “esperti”, i decisori, ..) che dovrebbero prospettare approcci attuali (metodi e strumenti) e non ancorarsi alla rassicurante archeologia tecnologica che ripropone paradigmi educativi universalmente considerati superati.

Venendo a Spivak ed al web 3, apprendo che questa nuova generazione di strumenti è attesa per il debutto nel 2007 e sarà più connessa, aperta ed intelligente, con tecnologie del web semantico, con database distribuiti, con il processare un linguaggio naturale, macchine per apprendere e per ragionare, agenti autonomi.

In breve maturerà e si evolverà la convergenza di diverse applicazioni del web 2 per la comprensione delle informazioni facilitata dalla macchina con lo scopo di consentire all’utente una esperienza maggiormente produttiva ed intuitiva.

Il termine “web 3” pare sia stato coniato da John Markoff del New York Times nell’anno ancora in corso.

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4 pensiero su “Le cattedrali pietrificate dell’apprendimento e Web3”
  1. Carissimo Gianni, sono contento di aver scoperto il tuo blog che seguirò con interesse.

    Sono un docente delle superiori, presunto esperto di Tecnologie Educative, che da anni predico – quasi – invano nelle nostre cattedrali pietrificate del sapere.

    Concordo con te sul fatto che l’esaltazione nostrana delle “piattaforme” rischia di lasciare in un cono d’ombra le potenziali/reali rivoluzioni in atto: il dilagare degli MP3, la condivisione on line di musica e filmati, i blog, i wiki, messenger, i siti “sociali”, le folksonomie…
    D’altro canto anche l’ennesima esaltazione per i neo-neofenomeni mediatici rischia ancora una volta di buttare a mare quanto di buono comunque le piattaforme possono ancora offrire, soprattutto se vengono utilizzate con spirito laico, un pizzico di ironia, tanta flessibilità e… in sinergia con tutte le altre potenzialità comunicative e formative che la maturità del Web 2 ci sta regalando.

    Io, ad esempio, nella mia quotidiana [buona] azione formativa utilizzo con profitto Moodle che si sta rivelando uno strumento duttile e persino divertente per ampliare in maniera intelligente – e quindi non sacrale – il tempo-scuola sempre più sacrificato da rigidi meandri direzionalburocratici.

  2. Web 3.0 non sarà solo strumenti e macchine intelligenti ma una propensione a rendere tutto più trasparente.

    E’ necessario dare all’identità e alla privacy nuovi connotati, solo allora riceveremo una mail di questo tipo:

    ” ..caro Gigi, se non stacchi un po vai sotto stress, che ne dici di tornare in quel bel posto, c’è un volo low-cost che parte dal tuo aeroporto e, visto che questo mese hai guadagnato 10.000 dolalri, te lo puoi permettere! Clicca qui, ti ho prenotato tutto io, basta che tu dia l’ok.
    p.s. tutto il viaggio e le località sono già state inserite nella tua web-agenda, devi solo cliccare su accetta. Se non lo fai, amici come prima e ti manderò altre proposte a breve”

  3. Grazie anonimo collega per l’attenzione che hai posto al mio lavoretto. Ho la sensazione di essere in perfetta sintonia con il tuo pensiero. Mi piace la connotazione di “laico” che dai all’approccio -…sano alle tecnologie. Vedo certi integralismi, specie negli ambienti degli opensourcer, da far arricciare i capelli. Un certo distacco da quello che si fa è salute mentale allo stato puro per se e per gli interlocutori …… Buon lavoro e, sei un po’ di tempo perché non vieni a Bolzano per http://www.bolzanoconversation.it?

    Gigi, mi sembri tra il pessimistico ed il cinico …. Conoscendoti, credo tu ci stia mettendo in guardia contro i rischi di questa “umanizzazione” (o “antropoformizzazione) delle tecnologie. O sbaglio
    ?

  4. Diciamo che cerco di stare attento.
    da un lato sono disposto a concedere un po della mia identità, dall’altra vorrei servizi che sfruttassero a pieno la mia “concessione”.
    Purtroppo rimangono sospese le problematiche su leggi e regolamenti. Come sempre la tecnologia e le consuetudini corrono veloci. Poi, qualche legislatore………pone i freni (non dappertutto).

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