Da un blog non ci si può aspettare che esperienze e riflessioni personali posizionate, magari, nelle esperienze di altri. Interessato alla formazione a distanza fin dagli anni 80 avendo Pellerey come primo mentore, ho vissuto (e sofferto) tutti i problemi che in un processo di apprendimento si aggiungono a quelli ordinari quando l’allievo diventa “invisibile”. Da qui una quasi ossessione per i meccanismi dell’apprendimento e per le strategie che lo possono sostenere e, se possibile, facilitare. Ho trovato conforto intellettuale e supporto operativo nella pratica e nella ricerca internazionale. Non è snobbismo o esterofilia: qui da noi non si inventa nulla di nuovo, si scimmiottano, non sempre bene, cose che fanno altri all’estero. Io stesso non credo di avere inventato nulla (se l’orizzonte non è quello del paesello) ma ho sempre cercato di lavorare non ignorando quello che succede nel mondo senza copiare (= applicare acriticamente) e di realizzare applicazione, come si dice oggi, contestualizzate.

Questa posizione mi ha portato a tentare una descrizione di come si sia evoluto e si stia evolvendo l’uso didattico delle tecnologie. Voglio socializzare la prima bozza di questa riflessione (vedi allegato) ed apprezzerei molto commenti ed integrazioni di colleghi al documento che sarà la traccia del mio intervento di apertura del convegno internazionale Bolzano07 (www.bolzanoconversation.it). Terrò questo intervento a tre voci: il collega Peter Litturi ed il grande David Jonassen: Spero non sia questo accostamento un atto di superbia … tanta è la distanza che divide Peter ed il sottoscritto da David …..

Passato, presente e futuro nell’uso didattico delle tecnologie

Passato

Presente

Futuro

e-learning

Collaborative & Networked learning

Connected learning

Sopravvive nella pratica (in regressione)

Presente nella concettualizzazione e nella pratica (in crescita)

Presente nella concettualizzazione e, con “segnali deboli”, nella pratica

Costruire, organizzare e distribuire informazioni/contenuti

Comunicare, collaborare, costruire artefatti

Reti sociali, condivisione di risorse

In ambienti centralizzati e gerarchici

In ambienti decentrati, “personali” e connessi

LMS/VLE (piattaforme)

PLE (personal learning environment)

ILAS, Moodle (quando usato per pubblicare contenuti)

MOODLE (quando utilizzato per ambienti “attivi”), LAMS

Blog, Wiki, RSS, e-portfolio

Contenuti pre-strutturati dal docente

Contenuti costruiti dagli allievi

Contenuti sviluppati dalla comunità e condivisi

Enfasi sui contenuti

Enfasi sulla collaborazione

Enfasi sulla condivisione

dal formale/strutturato/statico/ordinato/certo all’informale/destrutturato/dinamico/caotico/incerto

dai contenuti all’interazione didattica

dalla centralità del docente alla centralità del soggetto che apprende

ruolo del docente da esperto dei contenuti a facilitatore dell’interazione tra chi apprende (fino a scomparire del tutto)

dalla classe alla comunità (di apprendimento e pratica)

dalla conformità alla divergenza

dalla dipendenza alla responsabilità

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Un pensiero su “Una visione personale (per Bolzano 07)”
  1. La bozza che hai pubblicato mi trova del tutto d’accordo. Secondo me il passaggio dal “Presente” al “Futuro” è ancora incerto, nei tempi e nelle modalità, ma irresistibilmene affascinante.
    La dissolvenza finale…
    Il docente che mette lo studente al centro dei processi di apprendimento, e scompare.
    Hai presente il “fading” dell’Apprendistato Cognitivo?
    Ne parlo (citando Jay Cross) in questo post:
    http://mariomattioli.wordpress.com/2007/01/13/apprendimento-e-apprendistato/

    Ci devo studiare sopra, le premesse sembrano interessanti.

    Un’altra cosa: fra le “piattaforme” del futuro si potrebbe citare Elgg. Non mi convince del tutto, ma sembra un passo importante nella direzione giusta.

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