Proseguendo la riflessione iniziata nel post precedente, sempre con quei colleghi abbiano convenuto che le tecnologie possano favorire, in chi apprende, lo sviluppo:
– di apprendimenti disciplinari profondi, significativi e solidi in modo che le conoscenze sviluppata a scuola possano essere realmente utilizzati nella pratica professionale e non rimangano “inerti”, confinati, cioè, in un apprendimento meramente scolastico;
– di competenze personali come responsabilità ed autonomia che sono le risorse di base per poter gestire il proprio sviluppo professionale e personale in una logica di apprendimento continuo
– di competenze sociali come comunicazione, collaborazione, interazione che sono componenti fondamentali della competenza professionale
– di competenze cognitive superiori come la riflessione che sono, anch’esse, elementi portanti della competenza professionale.
Ci siamo ben resi conto che questi obiettivi di apprendimento sono perseguibili ricorrendo a specifiche “strategie didattiche” che sono il risultato di teorie dell’apprendimento, di tecniche didattiche e di strumenti tecnologici utilizzati all’interno di precisi quadri pedagogici.
In post successivi socializzerò alcuni contributi concettuali su specifiche “strategie di apprendimento”